Il nuovo anno è iniziato con una novità: l’arrivo di don Mariano Piccotti della diocesi di Jesi come nuovo padre spirituale per il nostro Seminario regionale. Don Mariano dà il cambio a mons. Roberto Peccetti della diocesi di Ancona dopo diversi anni di servizio. In questa finestra vogliamo conoscerlo meglio.

Don Mariano, come si è svolto fino ad oggi il tuo ministero nella chiesa di Jesi?
“Da oltre quaranta anni sono prete nella Chiesa di Jesi. Ho avuto incarichi diocesani, prima nel Centro vocazioni, poi all’Ufficio Catechistico, quindi come vicario per la pastorale. Da venti anni sono parroco a Castelplanio e da dieci anni anche a Poggio san Marcello. Dopo il servizio per le vocazioni è nato, per volontà delle Suore adoratrici del Sangue di Cristo, un centro di spiritualità a Castelplanio, nel quale io da sempre lavoro in comunione con loro e altri laici”.

Come hai reagito a questa nuova proposta?
“Ho reagito bene, anche se un po’ sorpreso. Bene perché quest’attenzione alla vita e al discernimento spirituale l’ho sempre vissuta. Sorpreso perché non me lo aspettavo proprio”.

Secondo te, perché sei stato scelto per guidare spiritualmente i seminaristi delle Marche?
“Non lo so. Forse per quello che, di fatto, ho vissuto sia all’inizio del mio ministero come direttore del Centro Vocazioni, iniziando la pastorale vocazionale giovanile, sia per la presenza al Centro di Spiritualità “Sul Monte” dove le attività sono tutte finalizzate alla crescita spirituale. Penso ai dieci anni di proposta di Esercizi Spirituali nella vita Ordinaria (EVO) e ai tanti ritiri ed esercizi, sempre portati avanti in comunione con altre vocazioni”.

Con quale stato d’animo cominci questo nuovo servizio? E cosa vorresti donare ai giovani seminaristi?
“Ho iniziato ad ascoltare le storie vocazionali di questi giovani che hanno deciso di essere qui. Da un lato c’è la meraviglia per quello che sento e per quello che penso il Signore abbia fatto con loro e per loro. Ora sento anche la responsabilità di rispondere a quanto chiedono o esprimono, perché il percorso di discernimento sia secondo il cuore di Dio. Vorrei donare quanto ho vissuto anch’io in questi quaranta anni e più di sacerdozio, cioè la gioia del Vangelo, la fede nella presenza del Risorto, la speranza in un futuro certamente buono, la carità pastorale. Questo sentimento di carità ormai deve prendere corpo in una capacità di scovare i carismi, farli emergere per il servizio al Regno di Dio nella Chiesa, senza atteggiamenti di dominio e di protagonismo”.

Ringraziando don Mariano per queste parole e per il suo servizio al Seminario marchigiano cogliamo l’occasione per augurare a tutti i lettori un Santo Natale nel Signore e un sereno e felice anno nuovo da parte di tutta la comunità del Seminario!

a cura di Michele Montanari (Fano) e Marco Petracci (Macerata)

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