Accantonando per un momento la questione, tutta italiana, dei cosiddetti “cervelli in fuga”, potremmo, anche soltanto (e soprattutto) nella giornata odierna, guardare il problema dall’altro lato della medaglia. Sì, perché se la schiera di nostri laureati, dottorandi e scienziati all’estero fa la fortuna degli Stati capaci di dar loro la possibilità di esprimere al meglio il loro talento, di certo l’orgoglio di sentirsi italiani non scema, anzi, tanto da rafforzare nel mondo l’immagine del nostro Made in.

fabio gianotti da twitter
Fabiola Gianotti

Non è un caso, allora, che proprio il 4 novembre del 2014, festa della nostra unità nazionale, la fisica italiana Fabiola Gianotti sia stata selezionata dal Consiglio del Cern (acrononimo francese dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare) di Ginevra (più precisamente del Comune di Meyrin, a confine tra la Svizzera e la Francia) per la carica di Direttore generale. Prima donna a ottenere tale designazione, la nomina della Gianotti è stata poi formalizzata nel dicembre dello stesso anno, per essere poi ufficiale dal 1° gennaio del 2016 per il prossimo quinquennio.

Tuttavia, la scienziata, nata a Roma il 29 ottobre del 1960, è il principale ma non l’unico nostro connazionale a essere presente nel luogo che ha dato i natali anche al web (proprio a Ginevra, infatti, il 30 aprile del 1993 fu annunciata la libera fruizione di internet). Tra chi ha avuto l’onore di assistere, questa mattina (18 gennaio), al suo discorso di inizio anno, infatti, figurava anche l’ingegnere maceratese Roberto Rinaldesi, al Cern dalla fine del 2012, dopo un trascorso alla Wayne State University di Detroit per la tesi di laurea e l’impiego in alcune importanti aziende marchigiane.

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Roberto Rinaldesi

Rinaldesi è uno degli oltre mille italiani (tra i membri dello staff, i ricercatori e i dottorandi) attualmente al servizio dell’organizzazione. Un’Istituzione guidata dalla donna che con le sue dichiarazioni ha colmato la distanza posta da altri tra religione e ricerca, affermando, in un’intervista a Famiglia Cristiana, di «essere credente» e di «non vedere nessuna contraddizione tra scienza e fede», appartenenti a “due sfere diverse”. «Al di là dell’orgoglio patriottico, che ovviamente provo – afferma Rinaldesi -, la nomina della Gianotti non è soltanto una scelta politica, ma rappresenta la prova della validità della formazione italiana, tanto bistrattata, e del merito, oltre che del riconoscimento delle doti manageriali già dimostrate in passato dal nuovo Direttore generale».

Il Direttore generale Gianotti durante la conferenza di questa mattina
Il Direttore generale Gianotti durante la conferenza di questa mattina

Durante la conferenza, la fisica romana ha fornito un resoconto delle attività svolte nel 2015 e tracciato alcune prospettive per il nuovo anno, ribadendo la sua soddisfazione per la scoperta del Bosone di Higgs. Quest’ultimo gioca un ruolo fondamentale all’interno del cosiddetto “modello standard”, teoria che descrive tre delle quattro forze fondamentali e le particelle elementari a esso collegate. «Tuttavia – continua l’ingegnere maceratese –, la Gianotti ha ricordato come questo modello non sia esaustivo, in quanto non permette di rispondere a tutte le questioni della fisica. Inoltre, il Direttore ha sottolineato la valenza di tutto il programma di esperimenti presenti al Cern (20 in totale)».

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Una delle slide proiettate durante il discorso di questa mattina

Il Cern è anche un grande centro di formazione ed educazione: ben 1500 giovani hanno compiuto un’esperienza al suo interno nel corso del 2015, anno in cui si sono registrati oltre 100mila visitatori. «La Gianotti ha reso nota l’introduzione di un nuovo direttorato che si occuperà delle relazioni internazionali – aggiunge Rinaldesi -, allo scopo di migliorare le ralazioni con gli Stati membri e la comunicazione esterna. Infine – conclude -, tre saranno le direttrici del programma che riguarderà il prossimo futuro: lo sfruttamento massimo del Lhc (acceleratore di particelle), il proseguimento di tutti gli esperimenti in corso e la ricerca necessaria alla costruzione dell’acceleratore del futuro, il quale dovrà avere una lunghezza variante tra gli 80 e 100 km (quello attuale è di 27 km)».

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