1268622_10201246218710658_1779899995_oFlaviano D’Ercoli*

Quando hai paura, serve qualcuno che ti voglia bene. Non c’è nulla da fare, siamo fatti così. Mica l’abbiamo scelto noi di venire al mondo. E mica possiamo sapere come funziona lo stare a questo mondo! Un padre e una madre sono all’origine della vita: nasciamo piccoli, fragili e amati. Per questo, lo Spirito Santo, in un’epoca in cui la società diventava sempre più complessa, più intricata, più interconnessa ha donato alla Chiesa un paladino dei giovani: quella parte di società debole e forte allo stesso tempo. Debole perché tenera. Forte perché tenera. E già: quando sei tenero rischi l’assalto di chiunque voglia fare i propri interessi (non i tuoi); ma hai pure un potenziale enorme in duttilità, speranza, desiderio.

Ecco, il Padre nostro che è nei cieli, per questa porzione di umanità, nella società moderna industriale e complicata, ha suscitato un educatore gigante: don Bosco (consulta qui il programma della festa del 31 gennaio alla Casa salesiana di Macerata). Egli stesso, da orfano di padre, ha sperimentato su di sé le paure della vita. E, con la paura anche la bellezza dell’amore. Un amore semplice, quello della mamma. La quale, da vedova, non si è mai dimenticata che i figli hanno bisogno di un padre e, superando l’imitazione umana della paternità, ha sempre orientato i suoi figli al Padre eterno, l’originale.

Don Bosco ha sempre detto che tutto quello che sapeva sull’educazione lo doveva a sua madre. Perciò, l’ha voluta come presenza stabile nella sua casa, la Casa Salesiana. Solo che ad un certo punto anche Mamma Margherita se n’è andata in cielo. E don Bosco ha fatto come lei: ha incentrato la sua esperienza di padre umano sulla persona della mamma originale: Maria, l’Ausiliatrice. L’esperienza spirituale di don Bosco si riassume così: Spirito di Famiglia. Quando un giovane si trova di fronte alle tempeste della vita può ricorrere a coloro che, dall’eternità, sono lì a custodire la vita: il Padre creatore e la vergine Madre. Organizzare un sistema educativo sulla esperienza della famiglia non è proprio semplice: a don Bosco questa impresa è costata la vita. Una famiglia per chi deve superare le angustie della famiglia umana. Una famiglia fondata nel cielo. Una famiglia aperta ai giovani di tutto il mondo.

L’esperienza spirituale di don Bosco si riassume così: Spirito di Famiglia

Lavoro per un santo. E infatti, don Bosco è diventato santo. Ha indicato a tutto il mondo e a tutta la Chiesa la via per educare i giovani del tempo moderno. In questo tempo, in cui la stessa figura umana della famiglia è vissuta nella confusione più grande, don Bosco, anche lui dall’eternità, ci aiuta a riflettere, è maestro di educazione. Viva, allora, don Bosco, padre umano. Viva mamma Margherita, madre umana di don Bosco. Viva Maria madre celeste di tutta l’umanità. Viva Dio Padre, origine della vita. E buona festa di don Bosco, padre e maestro di tutti i giovani del mondo.

*Direttore dell’Opera Salesiana di Macerata

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