Denatalità regionale e serie politiche familiari: sono queste le vere priorità che dovrebbe affrontare la politica marchigiana, secondo il Forum delle Associazioni familiari delle Marche, intervenuto a seguito delle preoccupazioni espresse da Fabrizio Volpini, presidente della 4^ Commissione consiliare permanente Sanità e Politiche sociali, in merito all’applicazione della Legge n. 194 del 1978 all’interno dell’ospedale di Jesi.

Lo scorso 8 febbraio, Volpini ha dichiarato che “l”interruzione volontaria della gravidanza è un preciso diritto riconosciuto dalla legge e come tale va garantito e tutelato. Anche nell’ospedale di Jesi, dove, invece, si riscontrano oggettive difficoltà a praticare l’aborto, dato che la totalità dei medici è obiettore di coscienza e che la soluzione della mobilità del personale da un altro ospedale non garantisce più tale servizio”. Il giorno seguente, lo stesso presidente della 4^ Commissione ha prospettato una soluzione al problema spiegando che “già dalle prossime settimane si organizzeranno delle sedute nella struttura ospedaliera di Jesi per applicare la Legge 194, con medici provenienti dall’ospedale di Senigallia, rendendo quindi disponibile il servizio di interruzione volontaria di gravidanza”.

Il presidente del Forum, Paolo Perticaroli, si dice “stupito” dalle dichiarazioni di Volpini “proprio in un momento in cui il Paese si sta spaccando sulla Stepchild adoption, contenuta nel ddl Cirinnà, attualmente all’esame del Senato, una misura proposta senza affrontare seriamente la problematica delle adozioni che interessa migliaia di famiglie che si sono rese disponibili a tale gesto, contro le 529 situazioni di coppie interessate alla regolamentazione della loro situazione non proprio naturale”. Un altro motivo per cui Perticaroli si stupisce è che “il presidente Volpini si preoccupa delle interruzioni di gravidanza a Jesi, quando dovrebbe forse interrogarsi sulla situazione demografica della nostra Regione dove i nati sono sempre più in diminuzione, e il saldo non è negativo rispetto ai decessi solo grazie alle famiglie di immigrati: la nostra Regione sta andando verso un lento suicidio demografico.

Non è forse più urgente – si chiede ancora Perticaroli – attuare politiche familiari più incisive a favore delle famiglie, famiglie naturali, che a volte sono costrette a separarsi per avere delle agevolazioni ed entrare nei diversi servizi messi a disposizione dagli enti locali?

Il Forum delle associazioni familiari delle Marche, che conta migliaia di famiglie in tutta la Regione, afferma, infine, come “sia giunta l’ora di cambiare obiettivo e guardare al futuro e non rimanere ancorati superficialmente alle grandi problematiche”.

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