«Grazie per la bella testimonianza di fede. Siete la dimostrazione che si può lavorare bene insieme!”. Mons. Nazzareno Marconi – visibilmente felice – ha accolto con queste parole i tanti fedeli che hanno riempito ieri, la cattedrale, a conclusione del Pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica della Misericordia dell’Unità Pastorale 4. Tre le parrocchie di Macerata coinvolte – SS Sacramento, Santa Madre di Dio e Santa Maria delle Vergini -, oltre a quelle dell’Unità Pastorale 16, che comprende le parrocchie di Montelupone: San Firmano e Santi Pietro e Paolo.

Il vescovo Nazzareno ha molto a cuore l’importanza della collaborazione tra le persone – in questo caso tra parrocchie – e tale impostazione si nota un po’ in tutti i settori. Una modalità che ha dato buoni frutti, se consideriamo anche il tempo non certo clemente di questa domenica di metà febbraio. I fedeli hanno partecipato numerosi fin dal luogo del ritrovo, ai Cancelli, ma il serpentone, guidato dai membri della confraternita di Santa Maria delle Vergini e con la partecipazione di mons. Marconi, si è sempre più ampliato lungo le 15 stazioni, fino a riempire piazza Strambi e poi la Cattedrale.

Padre Dino Mascioni, instancabile guida della parrocchia del SS Sacramento, ha scandito tutto il percorso che si è dipanato tra corso Garibaldi, via Crescimbeni, corso della Repubblica, piazza della Libertà e via don Minzoni. Il religioso nel cammino era affiancato dagli altri parroci: don Andres Mateo Alejo, don Grigorij A.Linnik, don Andrés Ricardo Cruz, don Gianfranco Ercoletti. Tutti insieme, hanno poi concelebrato la Santa Messa presieduta dallo stesso mons. Marconi (con l’accompagnamento della corale di Montelupone).
Il pellegrinaggio è uno dei principali segni dell’Anno Giubilare della Misericordia che stiamo vivendo e che, insieme al passaggio alla Porta Santa della Basilica della Misericordia, consente di ottenere l’indulgenza plenaria. Tratti sui quali mons. Marconi si è soffermato durante la Santa Messa, rimarcando peraltro la vitalità di questa chiesa locale. Il vescovo ha inoltre voluto ricordare la mamma e il bambino di Recanati morti sabato, chiedendo ai fedeli di pregare: «I cristiani non devono chiacchierare né giudicare. Di fronte a questi fatti – chissà quale dolore avrà avuto dentro questa mamma – vi invito a pregare!».

Roberta Foresi

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