“Navigando” nel deserto della storia, molteplici, ancora oggi, sono le vicende drammatiche che coinvolgono il continente africano. Sotto quella polveriera rappresentata dal Corno d’Africa, lo stato della Tanzania – nome che deriva dall’unione dei termini “Tanganica” (navigare nel deserto, appunto) e “Zanzibar” (l’isola che vi si unì nel 1964) – ha vissuto anch’esso il controllo del colonialismo, tedesco e inglese, prima di giungere all’attuale conformazione di Repubblica unita.

Ma più della guerra e della povertà, può la misericordia. Lo testimonia un religioso maceratese, originario di Caldarola, partito missionario nel 1968. Padre Adalberto Galassi prestò il suo servizio, infatti, in diverse zone della Tanzania prima di arrivare a Kibiti, luogo in cui è morto il 24 novembre del 2002 a soli 61 anni (era nato il 29 luglio del 1941).

adalberto-galassiDomenica 21 febbraio, alle ore 18.30, presso la chiesa di San Francesco, a Macerata, la celebrazione della Messa sarà l’occasione per ricordarlo e per un aggiornamento sull’operato del Comitato “Pro Missione Kibiti Tanzania”. L’Associazione che porta il suo nome e che, dal 2002, si occupa di dare continuità alle opere benefiche iniziate da padre Adalberto, grazie ad alcuni famigliari e amici, oltre che essere sostenuta dalla generosità di circa 200 benefattori provenienti da tutta Italia. Con una presenza illustre, quella del vescovo della diocesi africana di Irigna, mons. Tarcisius Ngalalekumtwa. Inoltre, si potrà ammirare la statua di san Francesco scolpita su un tronco di ebano, collocata nella chiesa proprio in ricordo di padre Adalberto.

La statua di san Francesco su legno d'ebano nell'omonima chiesa di Macerata
La statua di san Francesco su legno d’ebano nell’omonima chiesa di Macerata

Kibiti è un piccolo villaggio a circa 150 km a sud di Dar Es Salaam – la più popolosa città della Tanzania e capitale fino al trasferimento delle funzioni amministrative alla nuova città di Dodoma – nel Distretto di Rufiji. Padre Galassi vi si trasferì nel 1997, sotto la giurisdizione del cardinale Polycarp Pengo. Per anni, vivendo in estrema povertà come gli abitanti del luogo, si adoperò per combattere un’epidemia di cecità che colpiva la popolazione, soprattutto bambini. Nei suoi anni di attività raccolse anche fondi per le adozioni a distanza di studenti, si attivò per la costruzione di infrastrutture necessarie alla popolazione (come pozzi d’acqua) e sostenne tantissime donne tanzaniane giunte al termine della gravidanza ormai stremate dalla denutrizione. Colpito da infarto nel settembre 2002, continuò a lavorare senza risparmiarsi. Solo due mesi dopo rientrò in Italia per le cure necessarie, ma il 24 novembre venne stroncato da un secondo infarto, questa volta fatale.

Il vescovo Ngalalekumtwa
Il vescovo Ngalalekumtwa

Grazie alla collaborazione delle suore della Consolata in Tanzania, che gestiscono i fondi raccolti attraverso l’associazione “Allamano tra i popoli Onlus”, il Comitato finanzia tre diverse tipologie di opere: “cure occhi”, per il recupero della vista, in particolare dei giovani; “progetto donna”, per il sostegno alle donne incinte al termine della gravidanza; e “adozione studenti”, per il sostegno ai ragazzi che frequentano la scuola secondaria. Attraverso l’Iscos Marche (Ente di cooperazione internazionale della Cisl Marche) il Comitato sostiene l’associazione “Uwawaru”, costituita da padre Galassi per contribuire al progresso della comunità locale, facendo lavorare insieme gli agricoltori tanzaniani di tutte le religioni, principalmente cristiani e musulmani.

Grazie ai finanziamenti della Regione Marche, della Provincia di Macerata, del Comune di Caldarola, della Federazione dei pensionati Cisl delle Marche e di Macerata, nonché ai fondi raccolti attraverso il 5 per mille e altre iniziative di vario genere è stato possibile acquistare le attrezzature e realizzare le infrastrutture necessarie alla coltivazione di cereali e delle derrate alimentari. Il Progetto è stato approvato dalle autorità tanzaniane in quanto positivo esempio di convivenza tra persone di etnie e religioni diverse.

Per sostenere le opere del Comitato si possono inviare offerte attraverso il c/c postale n. 98066657, intestato a “Allamano tra i popoli Onlus” – Via Coazze 1, 10138 Torino, specificando nella causale la dicitura: «Per la Missione di Kibiti Tanzania – in memoria di Padre Adalberto Galassi».

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