Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam, Gran Mufti d’Egitto, era stato invitato a partecipare questa mattina a un’audizione alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo sul tema del dialogo interreligioso e interculturale. A Bruxelles gli attentati all’aeroporto e alla stazione metro di Maalbeek, quest’ultima a due passi da Commissione e Parlamento Ue, hanno ovviamente cambiato i programmi. All’interno delle sedi istituzionali Ue, tutte concentrate nello stesso quartiere, attorno al rond-point Schuman, c’è l’ordine di non lasciare gli uffici. Le strade, a partire da Rue de la Loi, che attraversa longitudinalmente il quartiere europeo, sono presidiate dalle forze dell’ordine. Grande spiegamento di polizia ed esercito.Continuano le operazioni di soccorso ai feriti, mentre i corpi delle vittime vengono trasportati via, da aeroporto e metro, con autoambulanze e carri funebri. La città è attualmente paralizzata: fermi i mezzi pubblici sotterranei e di superficie, chiuso l’aeroporto e sotto sorveglianza le stazioni; scuole e uffici evacuati. «Venendo in ufficio questa mattina mi ero accorta di un gran movimento di polizia a sirene spiegate ma mi sono resa conto dell’accaduto solo una volta che ho guardato i siti d’informazione con lo smartphone», spiega una funzionaria parlamentare. «Io sono venuto in ufficio prestissimo – aggiunge un eurodeputato – e ho capito della gravità della situazione solo guardando la tv. Ora qui è tutto un caos e si respira tanta paura».

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(foto Sir)

Da parte di papa Francesco, intanto, arriva la condanna verso «la violenza cieca che provoca così tanta sofferenza»: il Santo Padre, dopo i tragici fatti di questa mattina a Bruxelles, implora a Dio «il dono della pace». Questo si legge nel messaggio di cordoglio per le vittime degli attentati terroristici, che il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha inviato, a nome del Santo Padre, all’arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Jozef De Kesel. «Prendendo conoscenza degli attentati a Bruxelles, che colpiscono molte persone, il Santo Padre papa Francesco – si legge nel testo – affida alla misericordia di Dio le persone che hanno perso la vita e si unisce in preghiera con i loro cari. Esprime la sua più profonda solidarietà ai feriti e alle loro famiglie così come a tutti coloro che stanno lavorando nei soccorsi, chiedendo al Signore di portare loro conforto e consolazione nella prova. Il Santo Padre condanna nuovamente la violenza cieca che causa così tanta sofferenza e implorando da Dio il dono della pace, invoca sulle famiglie provate e sul popolo belga il beneficio delle benedizioni divine».
Immediata anche la reazione dei vescovi del Belgio che esprimono la loro «costernazione» per l’attacco all’aeroporto di Zaventem. «I vescovi – fa sapere il direttore dell’ufficio stampa della Conferenza episcopale belga, padre Tommy Scholtes – condividono l’angoscia di migliaia di viaggiatori e le loro famiglie, gli addetti all’aviazione e le equipe di soccorso che si ritrovano ancora una volta in prima linea. Affidano alla preghiera tutta questa nuova situazione drammatica, in particolare le vittime». La Conferenza episcopale fa inoltre sapere che i cappellani dell’aeroporto sono tutti al servizio.

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I media belgi parlano di scene orribili: fumo, distruzione, sangue dappertutto e corpi volati in aria e ricaduti a terra violentemente. La zona partenze dello scalo internazionale era questa mattina piena di gente. Ora la circolazione ferroviaria verso Brussels Airport è stata interrotta, ha detto la Sncb su Twitter, e l’aeroporto è chiuso «fino a nuovo ordine». I voli sono deviati in altri aeroporti. È scattata l’allerta massima nelle Fiandre.

(foto Sir)
(foto Sir)

«Siamo chiusi dentro l’edificio del Parlamento europeo. La sensazione è quella di vivere oggi in una città spopolata, è come combattere una guerra a mani nude». Damiano Zoffoli, eurodeputato, racconta al Sir i sentimenti che si provano in queste ore nelle sedi comunitarie. «Certamente – spiega – si è voluto colpire l’Europa che, pur nelle sue contraddizioni e limiti, rappresenta un simbolo di libertà e democrazia nel mondo». Massima allerta in queste ore nelle sedi Ue, così pure nei luoghi pubblici a Bruxelles: tribunale, scuole, chiese, sedi dei municipi e del parlamento belga, parchi pubblici, fermate degli autobus… Tutte i media sono in diretta sulle vicende odierne, raccogliendo testimonianze dall’aereoporto e dalle fermate della metropolitana. I social network mostrano iniziative di solidarietà e di preghiera per la città. Non mancano gli appelli alla pace e alla solidarietà dalle numerose comunità credenti presenti in una città multireligiosa e multietnica. Zoffoli afferma ancora: «Senza una difesa e un’intelligence comune e un forte rilancio dell’ideale europeo non si vince la paura e si perde la speranza».

(foto Sir)
(foto Sir)

«Esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari delle vittime e a tutto il popolo belga. Mai come ora dobbiamo essere vicini e solidali. Mai come ora siamo chiamati a creare ponti di incontro e non muri. L’obiettivo di questi criminali è innalzare muri e diffondere odio e paura e invece noi dobbiamo dire no a questa logica». Parole di «condanna totale a chi usa la religione per diffondere morte e terrore” sono espresse anche da Ezzedine Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane. «Non si deve legare la violenza, la criminalità e il terrorismo ad una fede religiosa. Il terrorismo – afferma l’imam – non ha una fede, non ha colore politico, non ha lingua e dobbiamo essere uniti di fronte a questa ondata di terrorismo per non cadere nella trappola di questi criminali che vogliono prenderci tutti in ostaggio delle loro azioni. Andare oltre oggi significa che laddove c’è dialogo, bisogna rafforzarlo, laddove ci sono iniziative di incontro, bisogna promuoverne di più. Solo così possiamo dare una risposta efficace contro questi criminali. Non ho alcun dubbio che gli italiani sono un popolo intelligente e sanno distinguere».
Infine, un attestato di vicinanza anche da parte del cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee, che commenta così i fatti di Bruxelles. «Appresa questa mattina la notizia degli attentati perpetrati nell’aeroporto di Bruxelles e nella metropolitana della città belga, davanti a questo nuovo atto disumano, assicuro la mia preghiera per le vittime ed esprimo la mia vicinanza alle loro famiglie». «In questo tempo tormentato – aggiunge – invito a non lasciarci sopraffare dalla paura e a pregare per la pace in Europa, in Medio Oriente e in tutto il mondo».

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