1816-2016. Duecento anni di memoria da custodire, scritta tra le note di un pentagramma che risuona di tradizione, bellezza e passione per il bel canto. Come già preannunciato da Emmausonline (leggi Qui il servizio), a Recanati, il week end del 19 e 20 marzo ha rappresentato una vera e propria festa, grazie agli eventi promossi per i 200 anni di storia e di attività del concerto bandistico «Beniamino Gigli».

5497291723_f22a5b62bf_bIn un teatro Persiani gremito, come sempre accade per ricorrenze capaci di interessare e appagare gli interessi dei cittadini, applauditissimo, sabato sera, è stato il concerto vocale e strumentale, diretto dal M° Stefano Crucianelli, recanatese anch’egli, che ha fatto da vernissage all’apertura delle Celebrazioni Gigliane per il 126° anno della nascita del grande tenore Beniamino Gigli, illustre “figlio” mai dimenticato del nostro Ermo Colle.

Quindi, nel pomeriggio di domenica, la rivisitazione della «Tosca» di Puccini, diretta dal pianista Riccardo Serenelli.

Dopo l’apertura con Gli Alfieri, per la direzione del capobanda Marcello Lorenzetti, insignito della civica benemerenza, la serata del 19 marzo, magistralmente condotta, come in altre prestigiose occasioni, da Tiziana Bonifazi, è stata un susseguirsi di brani celebri, da Non ti scordar di me a La donna è mobile, da Un amore così grande a Granada, per poi concludersi con una superba Aida: De Curtis, Vivaldi, Ferilli, Mozart e Leoncavallo sono stati dunque gli ispiratori del corpo bandistico al gran completo – ogni strumentista è stato inoltre omaggiato di una foto ricordo nel corso dell’evento -, diretto in alcune esibizioni anche dal Maestro della Banda di Gissi, in provincia di Chieti, gemellata con quella recanatese.

Sergio Vincenzoni: recanatese, figlio di Luigi, è discendente di Beniamino Gigli
Sergio Vincenzoni: recanatese, figlio di Luigi, è pronipote del grande tenore recanatese. Ha ereditato la guida del corpo bandistico da Giovanni Severini

Dall’agosto del 2009 la presidenza del Corpo bandistico è stata assunta da Sergio Vincenzoni, una figura che crede profondamente in questa realtà e che rinnova la vicinanza della famiglia di Beniamino Gigli all’istituzione che porta il nome del grande tenore.

«Non credo ci siano in Italia tante associazioni musicali che vantino il raggiungimento di un traguardo così importante – afferma Vincenzoni al nostro sito – e questo è sicuramente merito delle tante persone, musicanti, direttori, presidenti, collaboratori, che in maniera del tutto disinteressata, grazie alla passione per la musica, di generazione in generazione hanno dedicato gran parte del loro tempo a far sì che la banda potesse sopravvivere e andare avanti. In un gruppo, soprattutto se numeroso come la nostra banda, è fondamentale il gioco di squadra e nel nostro caso posso dire che la squadra è davvero affiatata e funziona bene in quanto ognuno svolge bene il proprio ruolo in armonia e nel rispetto reciproco: nel nostro caso, si è davvero creata una grande squadra, generosa e affiatata. La celebrazione dei 200 anni – aggiunge il presidente – è una festa non solo per la Banda “Gigli” ma per tutti i recanatesi perché la banda è, è stata e sarà sempre una istituzione al servizio della cittadinanza».

Il Corpo bandistico, in piazza Giacomo Leopardi, durante l’esibizione per il concerto natalizio

Ad arricchire una cornice musicale già di per sè suggestiva hanno contribuito anche le voci dei tenori Pierluca Trucchia (talento conosciuto e molto apprezzato nel territorio), Franco Corinaldesi, Mario Leonardi, del soprano Ludovica Gasparri e del mezzo soprano Antonella Zallocco

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Soddisfazione anche da parte dell’Amministrazione comunale, che ha fortemente sostenuto l’iniziativa nonchè la costante attività di questa importante realtà locale, ricordando che «il concerto “Beniamino Gigli”, da sempre, ha accompagnato le tradizioni e le ricorrenze di tutta la comunità di Recanati. In passato le grandi feste civili e religiose si chiudevano con la solennità dei suoni e la presenza della banda è servita a rafforzare questo vincolo di appartenenza sociale e di crescita culturale».

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A sottolineare lo spessore della serata, c’erano il sindaco Francesco Fiordomo, che ha ribadito «l’irresistibile attrazione e la forte valenza educativa della musica, capace di emergere fin dalla tenera età»: ne è una riprova, il “turn over” nella banda stessa, con l’arrivo di numerosi giovani in grado di cogliere, in un’esperienza del genere, «la promozione di forti valori collettivi».

La copertina della pubblicazione edita per l'anniversario
La copertina della pubblicazione edita per l’anniversario

All’assessore alle Culture, Rita Soccio, è spettato quindi il compito di ribadire lo spessore artistico delle iniziative in programma in onore del grande Gigli, tra cui la pubblicazione del libro a cura di Giancarlo Spegni, che ripercorre le tracce storiche di questo Corpo bandistico.

«Sono passati due secoli dalla sua fondazione – ha dichiarato Soccio -, ma la vocazione del Concerto musicale “B. Gigli” non è cambiata. Questa pubblicazione, suggerita dal Consiglio direttivo del Concerto musicale “B. Gigli” e subito accolta con entusiasmo da me e dall’Amministrazione comunale, vuole rendere omaggio a questa importante storia e ringraziare le tante persone che l’hanno resa possibile. Dai presidenti, ai direttori, ai sostenitori e ai tanti musicisti che, per lungo o breve periodo, da una generazione all’altra, hanno messo la loro capacità, passione e impegno per impreziosire e rendere partecipati i momenti più significativi della vita della città con il suono della musica».

CARNEVALE-MUSICALa banda musicale di Recanati, si sa, è una delle più antiche d’Italia e prima di affiancare il suo nome al grande tenore era intitolata al compositore Giuseppe Persiani. La sua fondazione, come noto, risale al lontano 1816 per iniziativa del minorita Antonio Storani che ne affidò la direzione ad Alessandro Balloni, come testimonia il musicologo jesino Giuseppe Radiciotti nel suo volumetto «Teatro, Musica e Musicisti in Recanati» (edito nel 1904 da Rinaldo Simboli, a Recanati). Nel tempo, si succedettero poi valenti musicisti, molti dei quali recanatesi, come Quirino Lazzarini che, oltre a dirigere la corale del Duomo, ebbe il merito di scoprire il talento di Beniamino Gigli. Secondo lo storico Luigi Rosino Varinelli, inoltre, «verso il 1870 si creò nel borgo di Castelnuovo un secondo complesso musicale detto degli Sportelloni, in concorrenza col primo: nello stesso anno, però, la rivalità cessò e i due complessi si unirono a formare un unico Corpo bandistico».

La banda stessa, che si fregia ora del nome di Corpo bandistico «Beniamino Gigli», dal nome del suo antico protettore, è ora diretta dal M° Crucianelli: diplomatosi presso il Conservatorio «G. Rossini» di Pesaro, il direttore, nel 2005, ha avuto anche l’onore di essere ricevuto da papa Benedetto XVI durante l’Udienza in piazza San Pietro.

Come ai bei tempi, oggi il Corpo bandistico «B. Gigli» è ora in grado di svolgere un’interessante attività prendendo parte a raduni, partecipando alle manifestazioni civili e religiose della città leopardiana ed eseguendo apprezzati concerti, come quello recentemente tenuto in occasione dei festeggiamenti in onore di San Vito, Patrono di Recanati.

La Banda di Recanati al gemellaggio di Gissi, in Abruzzo
La Banda di Recanati al gemellaggio di Gissi, in Abruzzo

Tra i molti riconoscimenti ottenuti va senz’altro annoverato quello che le è stato attribuito, con la cerimonia del 30 novembre 2011 presso il Teatro delle Muse di Ancona, quale «Gruppo di musica popolare e amatoriale di interesse nazionale». Un riconoscimento che si è affiancato a quello di gruppo di interesse comunale conferito dal Comune di Recanati durante il Consiglio Comunale del 18 gennaio 2011 per la seria attività “istituzionale” che il Corpo bandistico «B. Gigli» svolge con i suoi servizi e per l’opera educativa che porta avanti avviando allo studio della musica i ragazzi che trovano nel sodalizio anche un momento di sana aggregazione sociale.

Lunga vita, dunque, ad storia fatta di anima e spartiti. Per altri duecento anni di emozioni.

(Foto gentilmente concesse da Giorgio Calvaresi)

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