L’elogio dello “spaesamento”, che conduce l’uomo a guardare la sua terra come se fosse la prima volta, «con occhi da straniero». La scrittrice maceratese, nonché insegnate di Lettere al Liceo scientifico “Galileo Galiei” di Macerata, Lucia Tancredi offre, alla vigilia di Pasqua, un ampio ventaglio di alternative per poter vivere appieno, ancora una volta, una terra come la Marca Maceratese che «ha bisogno di essere raccontata».

Ascolta l’intervista completa:
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Ai microfoni di Radio Nuova Macerata, grazie all’intervista concessa a Roberta Foresi, la professoressa Tancredi utilizza proprio il termine “spaesamento” per descrivere la necessità di «togliersi di dosso il proprio paese e le proprie abitudini». «Pur non essendo nata nelle Marche, mi considero ormai maceratese d’adozione – afferma l’apprezzata scrittrice, alle prese con la sua ultima fatica dedicata a Lorenzo Lotto -, e riconosco in noi un difetto: non conoscere le tante cose belle che ci circondano». Il consiglio, dunque, è quello di dedicare questi giorni di festa alla scoperta (o alla riscoperta) di una sola opera d’arte o di un solo luogo perché «mai come ora abbiamo bisogno di tanta bellezza».

Il polittico di San Martino
Il polittico di Monte San Martino

«Anche solo passeggiare per Macerata, oppure visitare Monte San Martino (con le opere del Crivelli e la Valle del Tenna), Penna San Giovanni o Belforte del Chienti, per vedere il polittico del Boccati. Compiere un tour nelle molteplici abbazie, o un giro letterario, per esempio passando per Treia con in mano il libro “Giù la piazza non c’è nessuno” di Dolores Prato, uno dei più bei romanzi del Novecento, e comprendere come tutto sia rimasto ancora così miracolosamente intatto», sono solo alcuni dei consigli offerti dalla Tancredi.

«Scoprire il giro dell’orizzonte, andando a San Ginesio o a Cingoli, oppure organizzarsi per una scampagnata nel parco archeologico di Urbisaglia, cestino da pic nic in mano come in un romanzo inglese dell’800», continua ancora la professoressa, proponendo anche itinerari naturalistici, in un contesto come quello marchigiano che, a ragione, può essere definito un vero e proprio “museo diffuso”, soprattutto in questo periodo pasquale di «armistizio tra cielo e terra».

Lucia Tancredi
La scrittrice Lucia Tancredi

Lucia Tancredi concede anche un piccolo anticipo di ciò che si svolgerà il 3 aprile a Palazzo Buonaccorsi, per la rassegna “Macerata racconta”. Per farlo, prende in prestito le parole di Emily Dickinson: «Dì la verità ma dilla di sbieco». «La verità ha bisogno di nascondersi per farci comprendere cose che, altrimenti, non saremmo in grado di cogliere per le vie maestre», ammette la Tancredi. L’evento del 3 aprile (con inizio alle ore 16, solo su prenotazione), “Divini inganni”, tratterà proprio questa tematica così suggestiva in un luogo, conclude la scrittrice, «dipinto delle storie mitologiche degli abitanti che lo hanno abitato».

La locandina di "Divini inganni"

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