Dopo oltre venti anni di crescita, la popolazione non italiana residente ha subito per la prima volta una battuta d’arresto: al 31 dicembre le persone con cittadinanza non italiana sono risultate 145.130, poco più di mille in meno rispetto allo scorso anno, quando erano 146.152 unità. Tuttavia è rimasta invariata la loro incidenza sulla popolazione complessiva, il 9,4%, in virtù della parallela diminuzione di 2.342 unità del totale dei residenti in regione; in ogni caso questo valore resta più alto della media nazionale (8,2%). Le donne sono la maggioranza con il 54,6%.

Anche la distribuzione tra le cinque province è rimasta immutata: la provincia di Ancona è quella dove si concentra il maggior numero di stranieri (45.847), seguita da quella di Macerata (34.136), dove c’è la più alta incidenza di stranieri sulla popolazione totale (10,6%), dalle province di Pesaro Urbino (32.576), Fermo (18.169) e Ascoli Piceno (14.402). Gli iscritti provenienti dall’estero sono stati 6.602 (1.929 in provincia di Ancona, 1.782 in quella di Macerata, 1.168 a Pesaro Urbino, 952 a Fermo e 771 ad Ascoli Piceno), mentre i nuovi nati stranieri sono stati 2.069 (642 ad Ancona, 522 a Macerata, 476 a Pesaro Urbino, 229 a Fermo e 200 ad Ascoli Piceno). Nel 2014 hanno acquisito la cittadinanza italiana 5.029 cittadini di origine straniera. Il primato è detenuto dalla provincia di Macerata (1.635), a seguire Ancona (1.324), Pesaro Urbino (1.162), Fermo (480) e Ascoli Piceno (428).

Considerando le aree di provenienza dei cittadini stranieri, l’Europa continua ad essere il continente più rappresentato, con il 56,6% dei residenti, di cui più della metà proviene da paesi non comunitari. Tuttavia, la maggior parte degli immigrati europei giunge dalla Romania (25.784), seguita dall’Albania (20.062) e dalla Repubblica di Macedonia (9.324). L’Africa si trova in seconda posizione con poco meno di un quinto degli immigrati (19,1%) e i paesi maggiormente rappresentati sono il Marocco (12.621), la Tunisia (4.309) e la Nigeria (3.327).

La componente asiatica si conferma al terzo posto (18,8%), anche se con una differenza esigua rispetto a quella africana. Oltre un terzo degli asiatici (9.938) proviene dalla Cina, seguita dalle grandi collettività del subcontinente indiano: Pakistan (4.528), India (4.291) e Bangladesh (4.088). Il continente americano incide soltanto per il 5,5% e le nazioni più rappresentate sono il Perù (2.677), il Brasile (1.082) e la Repubblica Dominicana (1.027).

Commentando il Dossier Statistico Immigrazione 2015 all’Università degli Studi di Macerata il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, ha affermato: «I numeri sono importanti perché ci aiutano a capire un fenomeno che è ormai diventato il primo nelle agende della politica europea e mondiale e con il quale si misurano oggi i governi nazionali, regionali, le organizzazioni internazionali. La crisi ha picchiato duramente nei settori in cui maggiormente erano impiegati lavoratori immigrati. Contemporaneamente, le imprese aperte da immigrati continuano a svolgere un ruolo importante nel tessuto economico marchigiano, rappresentando l’8,5% del totale delle imprese. Costruire muri piuttosto che ponti in questo momento storico non può certo portarci lontano».

Ed è proprio per questo che la Giunta regionale delle Marche ha autorizzato il direttore dell’Agenzia regionale sanitaria a presentare al ministero dell’Interno una proposta progettuale che predispone azioni per la tutela della salute psico fisica dei migranti forzati e dei minori non accompagnati presenti nel territorio.

L’avviso pubblico per la presentazione dei progetti da finanziare si avvale del Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami) 2014-2020. Il finanziamento richiesto per attuare il progetto è di 490mila euro. Il progetto prevede percorsi di formazione rivolti agli operatori dei centri di accoglienza, dei servizi della salute mentale e della medicina legale; individua e implementa modelli organizzativi per garantire la diagnosi corretta dei disturbi, anche attraverso l’impiego della mediazione interculturale; contempla la creazione di équipe multidisciplinari per l’accertamento olistico dell’età dei minori non accompagnati presso le strutture pubbliche del Ssr Marche.

Da anni la regione realizza, con il supporto dell’Osservatorio sulle diseguaglianze nella salute (Ars Marche), progetti finalizzati a promuovere la salute della popolazione immigrata e a garantire, su tutto il territorio regionale, l’assistenza sanitaria agli stranieri, extracomunitari e comunitari, in coerenza con la Carta costituzionale e con i principi del diritto comunitario.

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