In programma a Chieti il 65° Congresso nazionale della Fuci, Federazione universitaria cattolica italiana, dal 5 all’8 maggio, presso l’Auditorium degli Studi “G. D’Annunzio”. Tema dell’evento “Giovani verso domani, Università, Formazione, Lavoro: quale realtà per quale futuro?”. La prolusione spetta al Segretario generale della CEI, monsignor Nunzio Galantino, al quale è stato chiesto di sottolineare l’attuale e il potenziale rapporto tra i giovani e la Chiesa. Mentre, il dottor Roberto Napoletano, giornalista e scrittore, direttore de Il Sole 24 Ore offrirà una panoramica sociale dell’Italia nella relazione tra le nuove generazioni e la società.

Durante la conferenza stampa di presentazione, l‘Arcivescovo metropolita di Chiesti e Vasto, monsignor Bruno Forte, ha presentato l’importanza e la validità formativa della Fuci: «Da 120 anni la Federazione è a servizio dei giovani, della Chiesa e del Paese – ha affermato -, un servizio importante, un’animazione viva. Ha formato grandi personaggi protagonisti della società italiana, della nuova Italia, nata dalle ceneri del Fascismo. Grazie alla Fuci, Chieti potrà essere luogo di dialogo e confronto tra tantissime realtà italiane. Il tema di questo congresso tocca le vitali questioni del mondo giovanile di oggi (credenti e non credenti) – ha aggiunto mons. Forte -, deve emergere la necessità di avere cura e di investire sulla gioventù, perché sono loro il nostro futuro. Occorrono possibilità di lavoro, possibilità d’inserimento in società, perché possa ritornare realtà il protagonismo giovanile». L’Arcivescovo ha poi sottolineato cinque parole da lasciare in consegna agli studenti e alla città: “responsabilità”, “ricerca”, “relazione”, “partecipazione” e “rinnovamento, nella Chiesa e nella società.

IMG_6349Sono seguiti gli interventi dei due Presidenti Nazionali della Federazione, Marco Fornasiero e Marianna Valzano, i quali hanno riportato come «La Fuci si sostanzia in un incessante dialogo e confronto di giovani con giovani su diversi ambiti: universitario, ecclesiale e sociopolitico». Con il congresso, si vuole riflettere sulle istanze che riguardano le interazioni tra Giovani, Chiesa e Società: quali sono le esigenze che emergono? E quali modalità per costruire un futuro di speranza? «Nel titolo di quest’anno, quel “Giovani verso domani” – hanno spiegato i rappresentanti nazionali -, vi è l’assonanza tra “verso” e “versus”, che vuole sottolineare il fatto che molte volte il rapporto tra i giovani e il futuro è un rapporto conflittuale. L’Università oggi è cambiata, vogliamo capire come e quali sono le nostre prospettive».

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