«Sono un semplice scolaro dei maestri del passato». Diceva così il maestro Cesare Peruzzi in un’intervista rilasciata diversi anni fa ad un’emittente tv locale ed è stato questo spezzone della messa in onda, in cui passato e presente si ricongiungono, ad aprire il convegno che, il 7 maggio, ha preceduto l’inaugurazione, a Recanati, della mostra «Soggetti e affetti. L’umanità di Cesare Peruzzi» (Qui il servizio).

Promosso dal Rotary Club «Giacomo Leopardi» Distretto 2090 di Recanati, grazie all’impegno del nipote del celebre artista, Andrea Peruzzi, all’incontro, oltre a diversi prestatori d’opere, membri rotariani e al direttore del Museo di Villa Colloredo Antonio Perticarini, hanno preso parte nomi di spicco del territorio, tra cui i conti Vanni e Olimpia Leopardi, gli imprenditori Adolfo Guzzini e Giuseppe Casali, il questore della provincia di Macerata Giancarlo Pallini, il direttore di Macerata Cultura Biblioteca e Musei Alessandra Sfrappini e il soprintendente alle Belle Arti e al Paesaggio delle Marche Gabriele Barucca. 

Mario Baldassarri, già vice ministro dell'Economia e delle Finanze durante il suo intervento. Al tavolo, da sinistra: Costanza Costanzi, Rita Soccio, Claudio Regini e Francesco Fiordomo (foto Antonio Baleani)
Mario Baldassarri, già vice ministro dell’Economia e delle Finanze durante il suo intervento. Al tavolo, da sinistra: Costanza Costanzi, Rita Soccio, Claudio Regini e Francesco Fiordomo
(foto Antonio Baleani)

La presentazione della mostra e del relativo catalogo – il ricavato dell’iniziativa è stato devoluto in favore della Cooperativa sociale La Ragnatela – è stata introdotta e moderata da Claudio Regini, con gli interventi del sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, che ha ricordato come «ricordare Peruzzi significa riappropriarsi di un pezzo di storia cittadina, omaggiando un uomo, la sua figura e le sue opere, in un territorio che sa interpretare la cultura artistica», seguito dal saluto dell’assessore alle Culture, Rita Soccio – che ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione comunale nel «recuperare la memoria storica, attraverso un percorso che valorizzi i personaggi locali che hanno lasciato un segno nel mondo della cultura, perchè è sulla cultura stessa che Recanati scommette – e dall’intervento, poi, di Mario Baldassarri, presente “in veste” di familiare, essendo pro-pronipote del pittore nativo di Montelupone.

Spiegando in sintesi l’albero genealogico che svela la parentela, il politico non ha mancato di confidare il desiderio di mantenere tuttora viva l’eredità culturale del famoso congiunto: «Anche i miei figli conoscono Cesare Peruzzi. Poi sono venuti i nipoti. E allora – ha aggiunto Baldassarri – ho voluto comprare i quadri “dello zio” e li ho regalati uno per ciascuno, perchè, ovunque si trovino, nella magia delle sue tinte, dei suoi soggetti e dei suoi campi continuino a trovare le loro antiche radici, coltivano anch’essi quel ramo genetico di creatività e fantasia sempre legato alle cose concrete della vita e della terra che ci ha tutti generati».

_DSF1070-01-pAd illustrare la natura dell’allestimento – strutturato a tempo di record e visitabile presso le sale di Villa Colloredo Mels fino al 26 giugno Costanza Costanzi , che ha ripercorso gli inizi e le tappe principali della carriera artistica di Cesare Peruzzi, sancita nel 1927, a Firenze, con la vincita del Primo premio alla Mostra nazionale per il noto acquerello intitolato «Polenta marchigiana», citando «gli interlocutori diretti» e fondamentali nel suo cammino (Luigi Bartolini di Cupramontana, il tolentinate Cesare Marcorelli e il maceratese Ivo Pannaggi, solo per menzionare alcuni esponenti della corrente artistica dell’epoca) ed esaltando quel «colore, attraverso cui il pittore rappresentava la propria sensibilità verso la realtà circostante». Nella selezione delle 80 opere in esposizione, ha poi sottolineato la storica dell’arte, emerge l’attenzione verso l’universo infantile «senza dubbio il più amato da colui che è stato definito il “pittore dei bambini”, capace di cogliere nell’infanzia la grazia spontanea e l’innocenza ora pensosa, ora ingenua, ora fubra. È la vita che sboccia, dalla prima infanzia all’adolescenza, ad attrarre l’occhio e il pennello dell’artista».

«I Soci fondatori e la lavorazione del corno», olio del 1987
«I Soci fondatori e la lavorazione del corno», olio del 1987

A conclusione dell’itinerario pittorico è posta, inoltre, «un’opera anomala rispetto alle altre tematiche trattate», quali la famiglia, gli affetti, il mondo femminile. Si tratta di un dipinto di grandi dimensioni, «I Soci fondatori e la lavorazione del corno», datato 1987 e commissionata dalla famiglia Guzzini (presenti all’inaugurazione diversi degli eredi) per celebrare il 75esimo anniversario dell’azienda.

Oggi, nell’ambito delle mostre di primavera «Percorsi d’arte e nuove letture», organizzate a Macerata, Osimo e Recanati, presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti del capoluogo, alle ore 16.30 è in programma la presentazione dell’esposizione dedicata a Peruzzi, a cura della professoressa Costanzi.

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Si ringrazia Antonio Baleani per la gentile concessione degli scatti della Fotogallery

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