È stata una bella mattinata nel segno della collaborazione, quella vissuta oggi dalla Caritas diocesana insieme ai vari partner che, grazie all’intenso lavoro svolto negli ultimi mese dai tanti volontari coinvolti, vedono oggi realizzato e attivo l’Emporio della solidarietà, il market di distribuzione gratuita di generi alimentari per le persone che si trovano in difficoltà economiche.

L’Emporio, che già dal settembre scorso ha cominciato a svolgere le sue attività è un’importante realtà sviluppata in rete dalle tante associazioni, enti e parrocchie, che nel territorio si impegnano da anni nella lotta alla povertà. L’idea che ha dato vita al progetto era quella di istituire un unico punto di distribuzione di beni alimentari alle persone in difficoltà mantenendo però i tanti centri di ascolto presenti a Macerata. Grazie alla collaborazione della Caritas diocesana, di quelle parrocchiali, del Comune di Macerata, delle Acli, dei Gruppi di Volontariato Vincenziano (GVV), del Centro di ascolto e di prima accoglienza e dello sponsor Conad Adriatico ora raggiungere di ha davvero bisogno di un sostegno in questo senso è possibile e sono già più di 250 le domande di sostegno accolte.

«La collaborazione in rete tra tutte queste realtà – ha spiegato Emanuele Severini, referente dell’Emporio – ha permesso non solo di eliminare i “doppioni” e verificare il reale bisogno di chi chiedeva un aiuto, ma anche di verificare potenzialità e risorse delle famiglie coinvolte, dando omogeneità ai criteri che stabiliscono chi ne ha bisogno e chi no».

Chi si presenta ad uno dei centri di ascolto si trova davanti due percorsi paralleli; il primo è quello che, una volta accolta la domanda, lo vede diventare possessore della Card dell’Emporio con un credito che può andare dai 30000 ai 120000 punti (che corrispondono ad un credito dai 30 ai 120€), rinnovabili ogni mese; il secondo invece è l’inizio di un percorso educativo e di accompagnamento mirato a risolvere il problema di fondo che ha portato alla crisi personale o familiare.

«I legami dell’Emporio con la comunità – ha aggiunto Severini – non è fatto solo dal legame con le persone direttamente coinvolte ma c’è anche un importante impegno di lotta allo spreco alimentare, di sensibilizzazione nelle scuole, di sostegno all’economia locale, e all’agricoltura biologica»

Chiara Valori e il bozzetto del murales ideato per l’Emporio

Presenti all’inaugurazione gruppo di studenti del liceo artistico di Macerata G. Cantalamessa che sono stati coinvolti nel progetto con lo scopo di compiere la decorazione dell’Emporio spesso, dando una dignità estetica all’Emporio per superare il pregiudizio di tristezza spesso legato ai luoghi destinati a chi si trova in stato di povertà. La professoressa Veronica Rossetti ha raccontato l’esperienza che ha coinvolto i suoi alunni: «Nelle scuole si mettono in atto molti progetti, ma difficilmente i ragazzi hanno la possibilità di incidere sul tessuto sociale come in questa occasione. La sfida è stata ben accolta anche perché era l’occasione per esorcizzare l’idea che i ragazzi di 16 anni sono in realtà disinteressati alle problematiche sociali». I ragazzi hanno avuto, nel corso dell’anno scolastico più incontri con i responsabili dell’Emporio, contribuendo al progetto con diversi elaborati in base ai loro indirizzi di studio. Chiara Valori, giovane studentessa di pittura ha realizzato il bozzetto del murales che verrà dipinto su una parete, mentre i ragazzi di arredamento hanno prodotto una parete decorativa in plexiglass e quelli di multimediale hanno realizzato il video promozionale che l’Emporio utilizzerà nel proprio sito e durante la sensibilizzazione nelle scuole. 

L’assessore ai servizi sociali del comune di Macerata, Marika Marcolini si è mostrata particolarmente soddisfatta del lavoro svolto da tutte le forze coinvolte: «Pubblico e privato devono stabile delle sempre maggiori sinergie per conoscere nel dettaglio quali sono i veri bisogni della città».

A rifornire di prodotti alimentari l’Emporio non ci sono solo i prodotti Agea (derivanti dal progetto di aiuto sostenuto dalla Comunità Europea), ma anche le donazioni, in particolare quella fatta dallo Sponsor conad Adriatico, ben partecipi del progetto al punto da dichiararsi «fieramente parte attiva e non sponsor», come espresso dal direttore Generale Antonio Di Ferdinando.

Il sindaco Romano Carancini invece si è detto fiero del lavoro svolto dai vari enti e dalle associazioni: «Tutti lavoriamo per una missione che è la stessa, e questa volta il compito era non quello di lavorare sull’assistenza, ma bensì sulla progettualità. È stata fondamentale la “contaminazione trasversale”, i giovani la scuola le istituzioni le parrocchie, è questo il vero senso della comunità».

Il vescovo monsignor Nazzareno Marconi, prima del tradizionale taglio del nastro ha sottolineato la bellezza e la difficoltà del senso del progetto. «Dobbiamo pensare ad una carità a lungo termine – ha detto -, la sfida è quella di evitare i fenomeni come il micro credito, che si trasforma facilmente in strozzinaggio, e il gioco d’azzardo, che fanno credere alle persone che possono trovare soluzioni facili e senza vergogna ai problemi economici. Noi invece chiediamo a tutti di mettersi in gioco e impegnarsi. I vari centri di ascolto e di scoperta, devono andare incontro alle persone per poter fare il salto di qualità. Se questo funziona, faremo davvero qualcosa di serio».

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