«Ti ho aspettato giorno e notte». Anche quest’anno si tinge di attesa, desiderio e speranza il cammino che, da Macerata, condurrà migliaia di pellegrini alla Santa Casa di Loreto. Tutto è pronto per l’appuntamento di sabato 11 giugno, quando, allo stadio Helvia Recina il cardinal Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, presiederà alle 20.30 la Santa Messa che precederà, come da tradizione, il Pellegrinaggio.

Un evento capace di rinnovarsi di un senso sempre diverso e più profondo, testimoniato, anche per questa 38esima edizione, dalle cifre crescenti dei partecipanti. Credenti e non.

Pellegrinaggio-2016-manifestoSì, perchè come più volte ribadito, la proposta promossa del movimento di Comunione e Liberazione, il Pellegrinaggio – quest’anno anticipato da un nuovo sito soggetto ad accurato restyling – non è rivolta solo a chi possiede il dono della fede, ma si apre a tutti, per portare anche nel mondo laico un messaggio di ottimismo e condivisione.

Un auspicio ben sottolineato nella consueta conferenza stampa di presentazione da Romano Carancini che, da sindaco della città che, «con orgoglio» ospita la partenza del cammino e, da anni, pellegrino fino a Loreto, ha ricordato come questo avvenimento riempie gli animi di «fermento e attesa in tutto il territorio, pronti a ritrovarsi all’Helvia Recina, sabato, con il sorriso e con l’intento di intraprendere insieme questo percorso che rappresenta, tra l’altro, un tratto della Via Lauretana». Un gesto, quello del camminare, in cui «riscoprire il valore pieno della riflessione»: «Siamo tanti – ha aggiunto il Sindaco – ma questi sentimenti varrebbero anche se fossimo in pochi a partecipare. Ciò che conta è esserci con cuore speranzoso».

Un momento della conferenza stampa svoltasi, come di consueto, nella Sala consiliare del Comune di Macerata
Un momento della conferenza stampa svoltasi, come di consueto, nella Sala consiliare del Comune di Macerata

A soffermarsi invece sul tema dell’edizione 2016, «Tu sei unico», è Ermanno Calzolaio, direttore del Comitato Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto. «Si intuisce quante aspettative ci sono per il pellegrinaggio ascoltando i discorsi della gente comune, al bar, per le piazze: le domande “Tu verrai al pellegrinaggio?”, “Tu cammini quest’anno” ben descrivono ciò che è sotto gli occhi di tutti», afferma Calzolaio.

Ermanno Calzolaio
Ermanno Calzolaio

A spiegare il significato di questa «attesa» sono anche le numerose prenotazioni dei pullman che arriveranno da ogni parte d’Italia. Massiccio il dispiegamento delle Forze dell’Ordine e degli enti preposti, coordinati nel garantire la massima sicurezza per lo svolgimento dell’evento. «Ci chiediamo cosa muove chi si mette in cammino – spiega il responsabile -, visto che non ci mettiamo alla sequela di una rock star… E ad aiutarci nella risposta è il messaggio che ha inviato don Juliàn Carròn, dal 2005 presidente della Fraternità di Cl: riceviamo intenzioni di preghiera di ogni genere, nei drammi che ciascuno vive nella propria esistenza. Il modo più adeguato per accogliere queste richieste è offrire uno sguardo capace di abbracciarci tutti». Queste le parole della guida di Comunione e Liberazione: «Il pellegrinaggio è una grande opportunità per imparare ad aspettare il Signore giorno e notte e per poter riconoscere Cristo che, venendoci incontro, suscita in noi il bisogno di essere perdonati, ci strappa dalla nostra distrazione e ci attira di nuovo a sé».

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Da sinistra: monsignor Giancarlo Vecerrica, monsignor Nazzareno Marconi ed Ermanno Calzolaio

Esattamente come fa papa Francesco con le sue parole, attraverso cui il Comitato organizzatore è riuscito ad individuare non solo il titolo, ma anche le storie “giuste” da raccontare sabato prossimo allo stadio e durante il cammino. «Non c’è niente di più adeguato – ha proseguito Calzolaio – che sentirci raggiunti dalla misericordia, come è accaduto in Piazza San Pietro al fedele che ha urlato al Papa “Sei unico”, e il Santo Padre gli ha risposto “Anche tu sei unico! Come te non c’è nessuno”. È stato questo episodio a farci scegliere il titolo di quest’anno».

Inoltre, per l’occasione, in cui sono previste molte più presenze dello scorso anno, verrà un nutrito gruppo nutrito di detenuti della Cooperativa Sociale Giotto del Carcere «Due Palazzi» di Padova. Questa delegazione – conclude Ermanno Calzolaio – porterà con sè anche il messaggio di due ergastolani desiderosi di venire ma impossibilitati a partecipare. Ci è sembrato che nell’Anno della Misericordia fosse questa la testimonianza più appropriata, facendo spazio alle persone spesso considerate ai margini del mondo: tutti noi, in fondo, siamo però “carcerati” e ingabbiati nelle piaghe della quotidianità. Avremo la fortuna di avere con noi anche padre Ibrahim Alsabagh, parroco ad Aleppo, in Siria, e rientrato in questi giorni in Italia, a cui abbiamo chiesto di prender parte al cammino per aiutarci ad entrare ancora meglio nel cuore dell’avvenimento cristiano».

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Quindi, la parola ai due Pastori che guideranno i passi delle centinaia di uomini e donne che sperimenteranno la fatica del buio in attesa della luce dell’alba. «Quando ho letto il titolo scelto per quest’anno ho provato tenerezza, ritornando con la mente ad un camposcuola fatto con i ragazzi tanti anni fa», ha affermato monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia.

Monsignor Nazzareno Marconi
Monsignor Nazzareno Marconi

E il ricordo si riannoda all’intuizione con cui il Pellegrinaggio è nato, come segno di ringraziamento alla Madonna da parte degli studenti per la conclusione dell’anno scolastico. «In quell’esperienza giovanile, su delle magliette era stampata la frase “Sono un pezzo unico: Dio non fa le persone in serie”, a riprova che, davvero, ciascun essere umano è unico agli occhi del Padre. Ecco, credo che sia importante continuare a trasmettere questo messaggio sia importante», ha affermato il presule.

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Quindi, il rimando alla preghiera, fulcro del camminare notturno, e alla situazione delicata in cui versa il nostro Paese. «Come don Giancarlo – ha proseguito Marconi – propose ai suoi allievi di andare a ringraziare la Vergine per gli esiti scolastici, noi, oggi come allora, andiamo a pregare perchè vadano bene gli “esami” che attendono l’Italia. Ci troviamo in un passaggio significativo per il nostro popolo, con una nuova classe dirigente che deve superare gli esami e una che li ha passati troppi anni or sono. Incamminiamoci e preghiamo insieme, affinchè la politica italiana sappia superare l’esame con serietà e responsabilità».

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Romano Carancini

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Tra gli intervenuti all’incontro, moderato da Carlo Cammoranesi, responsabile dell’ufficio stampa del Pellegrinaggio, che ha ricordato che «non è scontato e meccanico ritrovarci a questo evento che suscita ancora tanta curiosità», anche Massimo Orselli, che cura la logistica dell’evento. «Ognuno dei 3mila volontari impegnati, provenienti non solo dalle Marche ma anche da Emilia Romagna, Lombardia e Abruzzo che sostengono l’esperienza, fa in modo che l’evento si svolga in modo ordinato – dichiara – e la collaborazione a più livelli permette, ogni anno, la piena riuscita di un’iniziativa capace di raccogliere adesioni da ogni regione».

Massimo Orselli
Massimo Orselli
Carlo Cammoranesi
Carlo Cammoranesi

Infine, la parola a colui che, nel 1978, intraprese questa “avventura” che tuttora prosegue, con dinamismo, intraprendenza e lo slancio che lo contraddistingue. Monsignor Giancarlo Vecerrica, attuale amministratore apostolico di Fabriano-Matelica (il nuovo vescovo, Stefano Russo, prenderà possesso della Diocesi il prossimo 18 giugno, ndr) esordisce ringraziando tutti, dalle Istituzioni ai collaboratori, e in primis «la Vergine Maria, che si sta rendendo protagonista di questo Pellegrinaggio».

Poi, un inedito pensiero anche alla stampa, cui confida con la tipica naturalezza a cui, da anni, ci ha abituati. «Vorrei immedesimarvi con voi giornalisti – ha spiegato don Giancarlo -, perchè capisco la fatica nel descrivere una “notizia” così strana: si tratta, infatti, di un avvenimento religioso in cui si prega, si invoca il divino, ma anche di un avvenimento sociale e anche laico, ne abbiamo concreti segnali ogni anno. Descrivere, a parole, una realtà che unifica tutte le vicende umane è impegnativo!». Inevitabile, il riferimento al Santo Padre – «Preoccupato per le sorti dei giovani di oggi» – che mercoledì 8 giugno ha acceso in Vaticano la Fiaccola della Pace che sabato raggiungerà i pellegrini a Macerata percorrendo ben 311 km di percorso.

Monsignor Giancarlo Vecerrica
Monsignor Giancarlo Vecerrica

«Andate avanti con coraggio, questo esorta Francesco, incoraggiandoci a spronare i nostri ragazzi a bruciare la vita per nobili ideali», ha raccontato monsignor Vecerrica, ribadendo che «il Papa si interessa davvero molto a questa esperienza di fede e ha manifestato la sua volontà di “partecipare” comunque al Pellegrinaggio, domandando l’orario giusto in cui far arrivare la telefonata…».

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Dunque, l’invito ad esserci, pieni di forza, di grazia e di gloria, poichè «ogni giorno è un pellegrinaggio: questo è il paradigma della vita che ci aiuta ad affrontare la giornata vivendola per qualcosa e per Qualcuno di più grande».

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