Grande anniversario per una delle iniziative più acclamate del Festival OFF: gli Aperitivi Culturali compiono 10 anni. Organizzati con il sostegno del Comune di Macerata dall’Associazione Sferisterio Cultura, curati da Cinzia Maroni, dal 2006 gli incontri cercano di contaminare il melodramma con altri approcci culturali alla ricerca di un pubblico sempre più ampio e variegato, con l’obiettivo di ottenere una comprensione più profonda del crogiolo di arti che è il teatro lirico.

Il format 2016 segue il modello degli anni passati: prima l’appuntamento culturale con gli esperti per analizzare in modo originale le opere in cartellone e il tema del festival; poi l’aperitivo offerto dai locali del centro storico e dalle varie cantine della provincia.

«Un grazie sincero – afferma Maroni – al Comune di Macerata che sostiene in maniera significativa la realizzazione degli Aperitivi Culturali. Grazie anche all’Accademia di Belle Arti ed al professor Matteo Catani, che con i suoi studenti ha allestito gli Antichi Forni, ed al Festival Off che come sempre ci ha dato una grande mano. La nostra iniziativa, che compie dieci anni, è un vero e proprio festival nel festival e ci vantiamo di costituire la frontiera di ricerca culturale sul melodramma. I protagonisti degli aperitivi, qualunque sia la loro provenienza culturale, sono costretti a misurarsi con le opere in cartellone e con il tema del festival in forma nuova ed originale. Un vera e propria contaminazione tra generi e discipline con la quale abbiamo dimostrato come l’opera lirica sia in grado di parlare al cuore ed alla mente dei contemporanei».

Da sinistra: Sparapani, Monteverde e Maroni
Cinzia Maroni affiancata dall’assessore Stefania Monteverde

Il cartellone degli aperitivi culturali di quest’anno, aggiunge inoltre la curatrice, «ha cercato di tirare un fil rouge tra le tre opere: i nostri ospiti parleranno delle tristi vicende che vi sono raccontate con un occhio al presente ed allo scontro per la civiltà che si svolge nel nostro Mediterraneo. L’appuntamento con Goran Bregovic di domenica 24 luglio, alle 18, costituirà un punto saliente di questo percorso».

«Un ringraziamento speciale per i 10 anni degli Aperitivi Culturali di Sferisterio Cultura: a loro il merito di aver scoperto nella città di Macerata uno spazio culturale originale, il mezzogiorno dei fine settimana di luglio e agosto» afferma poi Stefania Monteverde, assessore alla Cultura del Comune.

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Tutti i venerdì, sabato e domenica del Festival, alle ore 12, si mette in scena questo intreccio culturale nei locali degli Antichi Forni. In linea con il tema di «Mediterraneo», gli Aperitivi Culturali si concentrano sulla figura dello straniero e sugli infelici amori tra “diversi’ per cultura ed estrazione sociale. Nelle mattinate delle prime (22, 23 e 31 luglio), i registi dei tre allestimenti in programma – Paco Azorin per «Otello», Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi per «Norma» e Francesco Negrin per «Il trovatore» – si affiancano rispettivamente ai critici musicali delle maggiori testate nazionali, Angelo Folletto, Enrico Girardi e Carla Moreni, per parlare al pubblico dei temi principi dei tre spettacoli.

Il 30 luglio, il filosofo Umberto Curi, che allo “straniero” ha dedicato uno dei suoi più fortunati lavori – considerando che Otello è un moro e Desdemona una nobildonna veneziana, Manrico è uno “zingaro” e Leonora una dama di corte, Norma è una sacerdotessa druida e Pollione un proconsole romano – analizza le relazioni tra questi personaggi così diversi al fine di verificare se esiste un modo univoco di affrontarli.
I rapporti tra stranieri non riguardano soltanto le coppie, ma coinvolgono anche altre relazioni, come quelle tra Jago ed il suo comandante Otello e tra loro e Desmedona, che è al centro della lettura di Dostoevskij e Shakespeare dei filosofi Andrea Panzavolta e Cesare Catà, rispettivamente il 5 e 12 agosto.

Il romanista Antonello Calore, il 7 agosto, allarga l’orizzonte e si occupa, propria in ossequio al tema del festival «Mediterrano», dei rapporti tra popoli stranieri all’interno dell’impero romano, partendo proprio dalla relazione tra la sacerdotessa Norma e l’“invasore” Pollione. Invece, l’aperitivo del 6 agosto della filosofa Monia Andreani e del giornalista Lucio Turchetta si concentra sul rapporto madre-figli nella cultura dei gitani e in quella dei druidi, sul “perverso” rapporto di Azucena con il figlio, sul richiamo a Medea che uccide i suoi figli come vorrebbe fare Norma. Infine, in chiusura, l’intervento del direttore artistico Francesco Micheli «Mare Nostrum», sui bilanci e le prospettive del Festival.

«Siamo orgogliosi – dichiara la presidente di Sferisterio Cultura, Marilena Sparapani – di essere diventati un punto di riferimento per l’indagine e l’approfondimento della storia del melodramma e del monumento che la ospita e ci auguriamo di continuar ancora per tanti anni a svolgere questo compito. Un forte grazie ai numerosi sponsor tecnici che tutti i giorni allieteranno gli aperitivi con le loro prelibatezze ed alle cantine maceratesi per i brindisi. Un modo lieve di fare cultura, che è stato capace in questi anni di attirare un grande e variegato pubblico».

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