Il giorno della partenza, lunedì 1 agosto, è iniziato con una preghiera conclusiva guidata dal vescovo Marconi, il quale spera che tutti noi maceratesi possiamo «tornare a casa con questa parole: Signore, voglio condividere la tua passione per il mondo».

Preghiera insieme al vescovo Nazzareno
Preghiera insieme al vescovo Nazzareno
Volontarie che ci hanno accolto a Harbutowice
Volontarie che ci hanno accolto a Harbutowice

Partiti ieri mattina alle 11 da Harbutowice, il piccolo paese che ci ha ospitato, e passata una notte un po’ scomoda, cercando di dormire seduti, siamo arrivati a Macerata stamattina alle 8:45.

Ma nel lungo viaggio che abbiamo affrontato c’è stato ancora spazio per qualche ragazzo che ha espresso la sua opinione su questa straordinaria esperienza, che ha lasciato in ognuno un’ottima sensazione, quella di poter ricominciare l’ordinario con più fiducia nell’affrontare la quotidianità.

Veronica Capasso (parrocchia Cristo Redentore, Recanati) prima di partire pensava che la Gmg «fosse un’esperienza importante e arricchente a livello personale e di fede. Oggi, quando tutto è quasi giunto al termine, dico che è stata una risposta a molti miei dubbi, una ricarica di fede e di energia vitale, che credo sarà fondamentale per le mie prossime scelte di vita. Indelebile dentro di me la sensazione provata in mezzo a centinaia di migliaia di ragazzi, che pregano, cantano e ballano con le stesse parole, in lingua diversa, e tutti accomunati dall’unica fede. È commovente poi vedere come tutte le differenze imposte dal mondo crollano nella gioia dello stare insieme e di condividere questi momenti. Anche l’adattamento ai tanti imprevisti incontrati hanno contribuito a rendere queste due settimane ricche e uniche. Mi porto a casa tanto, immensamente di più di quello che potevo immaginare, spero di farne tesoro e di non dimenticare ciò che ho ascoltato».

Riccardo Salvucci (parrocchia San Giuseppe, Sforzacosta) la Gmg «ha regalato tante belle emozioni che non si possono provare altrove, dato che non accade spesso che in una città si possano incontrare tanti giovani provenienti da ogni parte del mondo. Ritorno a casa con un cuore diverso grazie alle parole di Papa Francesco che ci ha invitato ad avere il cuore sempre disponibile a perdonare e a sacrificarsi per l’altro».

Il sì alla Gmg di Sofia Blarasin (parrocchia San Vincenzo Maria Strambi, Piediripa) è stato «per la fiducia nella volontà di Dio, partendo con questo pensiero “Signore, tu mi scruti e mi conosci, sai di cosa ho bisogno”. Lo sguardo misericordioso di Gesù su di me ha cambiato il mio. Porto con me una missione nuova, confidando in Cristo, perché se la prima volta è stato Lui a scegliere me, oggi sono io a scegliere Lui per il mio quotidiano. Porto con me il “date loro voi stessi da mangiare” fatto di sorrisi, parole, gesti e abbracci con cui in questa Gmg abbiamo cominciato ad abbattere muri e costruire ponti, per il potere di una luce che, oltre a plasmare me, cambia il mondo».

L'arrivo a Collevario
L’arrivo a Collevario

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