“Un piatto povero”, “un piatto del popolo” o della comunità. Gli anni hanno cambiato il territorio e, con esso, la tavole degli italiani, non scalfendo, tuttavia, l’attaccamento alle tradizioni. La polenta, da Nord a Sud della Penisola, fino alle isole (come testimonia il Comitato nazionale dei Polentari d’Italia) rappresenta uno dei simboli più autentici di tale comunione (i rappresentanti dell’Associazione sono stati ricevuti in udienza da papa Francesco il 9 ottobre del 2013 a Roma, vedi qui la fotogallery).

Questa tavola simbolica, nel Maceratese si trasferisce almeno due volte l’anno a Treia, nella località di Santa Maria in Selva, dove, come avvenuto in passato, non potevano mancare gesti di solidarietà in favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Parte degli incassi delle quattro giornate previste (17, 18, 24 e 25 settembre) sarà devoluta, infatti, in sostegno delle città coinvolte dal sisma del 24 agosto scorso, seguendo l’invito del presidente Bastiano Arcai come indicato dal comitato della sagra per voce del parroco don Giuseppe Branchesi.

Giovanni Soldini
L’ex assessore comunale Giovanni Soldini (Foto Comitato Sagra della Polenta)

Ma la 41ª edizione è dedicata, in particolare, alla memoria di un uomo che amava definirsi “operaio semplice” della comunità in cui viveva. Lo scorso 1° marzo, la morte improvvisa dell’ex assessore ai Servizi sociali del Comune di Treia, Giovanni Soldini, residente proprio a Santa Maria in Selva, ha sconvolto non soltanto la comunità treiese (leggi qui l’articolo). «Una preziosa collaborazione – si legge nella nota del comitato organizzatore -, disponibile a coinvolgersi “quasi in silenzio” e “in penombra”. Un personaggio eccezionale, dalle molteplici responsabilità pubbliche e grandi servizi resi alla comunità locale e oltre, nel settore della Scuola, della pubblica amministrazione e dell’handicap».

Nata nel 1972, la Sagra della Polenta lega al suo nome anche alla società sportiva Us Abbadiense e al suo presidente Antonio Mengoni. Dopo alcuni anni di pausa, la manifestazione riprese nel 1978, portando anche alla creazione dell’Associazione nazionale Polentari d’Italia, della quale don Branchesi (don “Peppe”) è stato a lungo responsabile prima di diventare Presidente onorario, oltre a ottenere dalla Regione Marche il riconoscimento di prodotto tipico Dop.

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