Iacopo Melio
Iacopo Melio

Tra i must delle grandi opere pubbliche italiane, tra progetti realizzati, sogni e, purtroppo, proteste che sfociano nella violenza, la questione del “ponte sullo Stretto” (o “ponte di Messina) è ricorrente ormai nelle ipotesi dei Governi che si sono succeduti dall’Unità d’Italia. Ne è tornato a parlare anche l’attuale presidente del Consiglio Matteo Renzi, riaccendendo lo scontro dialettico, trasversale, tra i fautori della costruzione (ideale prosecuzione della “Napoli-Palermo”) e chi lo considera un vero e proprio “ecomostro” tra la Sicilia e la Calabria.

Tra chi è sceso nel merito, riportiamo integralmente la lettera scritta al Premier dal giovane Iacopo Melio, giovane freelance (classe 1992) curatore di una pagina Facebook che vuol porre l’attenzione sulle problematiche riguardanti le tante mancanze dello Stato italiano verso la disabilità, oltre che promotore, nel 2015, della onlus #vorreiprendereiltreno (consulta anche il sito internet www.iacopomelio.it).

Matteo Renzi (Foto Sir)
Matteo Renzi (Foto Sir)

«Ciao Matteo, ti scrivo questo messaggio come si farebbe ad un amico. Spero tu non me ne voglia! Sai, non è passata inosservata la tua frase, ripresa più volte dai giornali, “siamo pronti!”, in riferimento alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Un tono assai consapevole che lascia scampo a pochi fraintendimenti circa la tua convinzione, che si tratti di pura campagna elettorale in vista del Referendum o di profonda decisione. Appurato che, secondo me, il meridione avrebbe bisogno di ben altro (vedi lotta alla corruzione, alla mafia o a quell’evasione fiscale che tanto cerchi di sbandierare anche se alla fine, gli indagati veri, ce li ritroviamo ogni giorno in Parlamento), ho deciso di suggerirti ben 15 alternative che potresti finanziare con gli 8 miliardi (minimo!) preventivati per la tanto mitologica opera. Sono certo che già questa piccola lista renderebbe il nostro bel Paese su misura di più persone, diventando più civile e più inclusivo. D’altra parte è da tanto che noi disabili, e non solo, “siamo pronti”…

  1. 533 milioni e 333 mila 333 SCIVOLI PER MARCIAPIEDI, utili a disabili ma anche a madri col passeggino, anziani o persone temporaneamente infortunate (costo medio 15€ al mq);
  2. 363 milioni e 636 mila 363 ORE DI SOSTEGNO SCOLASTICO per una scuola che sia davvero “buona” (costo medio 22€/ora);
  3. 53 milioni e 333 mila 333 PARCHEGGI PER INVALIDI in più nelle nostre città (costo max 150€ circa cad);
  4. 16 milioni di RAMPE IN ALLUMINIO MOBILI, a norma CE e adatte sia a carrozzine che a ipovedenti, da distribuire ai negozi dei centri storici che non sono accessibili (costo max 500€ cad);
  5. 8 milioni di SEDIE “JOB” da fornire agli stabilimenti balneari dei nostri bellissimi litorali (costo max 1.000€ cad);
  6. 5 milioni e 555 mila 555 SEDUTE DI IPPOTERAPIA per la durata di un anno, ovvero un’ora a settimana, per bambini autistici (costo medio 30€/ora);
  7. 1 milione e 600 mila CARROZZINE MANUALI per chi non può permettersene una (costo medio 5.000€ cad);
  8. 615 mila 384 CANI GUIDA compreso ADDESTRAMENTO COMPLETO da donare ad una persona cieca o in carrozzina (costo medio 13.000€ cad);
  9. 533 mila 333 PROTESI AGLI ARTI INFERIORI, elettroniche e super leggere, (costo medio 15.000€ cad);
  10. 400 mila ASCENSORI da installare negli edifici pubblici o da donare in appartamenti con un “neo” disabile (costo medio 20.000€);
  11. 320 mila IMPIANTI COCLEARI per bambini sordi fin dalla nascita (costo medio 25.000€ cad);
  12. 266 mila e 666 AUTOMOBILI ACCESSIBILI, con PEDANE AUTOMATICHE di ultima generazione, da usare per il trasporto scolastico di ragazzini disabili (costo medio 30.000€ cad);
  13. 166 mila 666 PROGETTI “VITA INDIPENDENTE”, potenziando quelli che già ci sono con ulteriori fondi (un contributo di 4.000€ al mese anziché 1.500€ di media);
  14. 80 mila PARCHI GIOCHI INCLUSIVI, perché anche il divertimento è un diritto (costo max 100.000€ cad);
  15. 20 mila AUTOBUS ACCESSIBILI da far circolare nelle nostre città (costo medio 400.000€ cad);

Caro Matteo, questi sono alcuni degli spunti che spero possano esserti utili soprattutto per capire che sì, costruire Ponti (in senso ideologico e umanitario) è di fondamentale importanza, ma ancor prima dobbiamo imparare ad abbattere i Muri. Perché per ottenere un’Italia su misura di tutti c’è ancora tanto, troppo da fare… Un abbraccio da me, e dalla onlus Vorreiprendereiltreno con la quale ogni giorno cerchiamo di sensibilizzare (no profit) all’uguaglianza, per difendere i diritti di tutti. E buon lavoro».

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