Il 4 ottobre si è celebrato San Francesco, conosciuto come il “poverello d’Assisi” è patrono d’Italia e fondatore dell’Ordine dei frati minori. Qui a Macerata i fedeli della parrocchia a lui dedicata hanno iniziato i festeggiamenti già da sabato 1 ottobre, per concluderli domenica 9 con la messa solenne presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi.
La festa ha visto il susseguirsi di molti eventi, sia religiosi che ludici e ricreativi, dalla consueta pesca di beneficienza al transito del Santo, dalla commedia dialettale e dagli stand gastronomici alle varie messe, dedicate ai giovani, ai malati e agli anziani, e infine alla famiglia e agli anniversari di matrimonio. Ogni parrocchiano ha dato il suo contributo, dedicandosi con impegno a varie attivitĂ , sotto il sostegno immancabile del nuovo parroco Padre Marco Buccolini e del vicario parrocchiale Padre Noel Anselme Yapo Achi.
Anche i giovani delle varie realtà si sono riuniti per aiutare ad organizzare l’evento. Alcuni sono stati addetti agli stand gastronomici, altri si sono dedicati a preparare tornei per ragazzi, altri ancora hanno inventato e costruito a mano vari giochi per bambini e fatto assistenza ai gonfiabili. A dimostrazione che “l’unione fa la forza”, concretamente e spiritualmente.
A testimoniarlo, oltre alle varie attivitĂ , la celebrazione eucaristica dedicata proprio ai giovani e da loro stessi animata, svoltasi venerdì 7 ottobre. In quell’occasione Elisabetta Mosca, presidente parrocchiale di Azione Cattolica e coordinatrice dei giovani, ha dato voce ai pensieri del vicario sotto sua richiesta, dedicando ai ragazzi parole molto toccanti. Tra queste ricordiamo innanzitutto l’ispirazione a San Francesco, una figura molto vicina e amata a cui guardare senza paura e con speranza, perchĂ© proprio lui, nonostante la sua giovane etĂ , con l’aiuto di Dio è stato in grado di compiere azioni molto grandi. Ha infatti abbandonato la ricchezza e lasciato la sua famiglia borghese, spogliandosi dei suoi beni e dei suoi abiti per andare incontro al Signore, vivendo in preghiera, lavoro e povertĂ . Ha inoltre fondato l’Ordine dei minori ed è stato il primo a ricevere le stigmate, a testimonianza che quando il Signore chiama non bisogna spaventarsi o sentirsi inadeguati e non pronti. Non c’è un’etĂ giusta nĂ© c’è bisogno di una sapienza elevata per svolgere una missione, perchĂ© il Signore consegna una chiamata a tutti indistintamente, a qualsiasi etĂ . Quel giorno, inoltre, si faceva memoria della Beata Vergine Maria del Rosario; perciò la Mosca ha parlato anche dell’importanza di orientare la vita parrocchiale e quella di tutti i giorni attraverso la riscoperta della preghiera, facendo riferimento al vangelo dell’Annunciazione, in cui si proclamava: «Nulla è impossibile a Dio».
«Il Signore – ha concluso – opera, non dimentichiamoci quindi che senza di lui tutto, anche le cose più piccole e all’apparenza non importanti, perdono di significato».
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