Tornano i concerti di «Appassionata» lunedì 14 novembre, alle 21, al Teatro Don Bosco di Macerata, anziché al Lauro Rossi ancora chiuso al pubblico. «Ci auguriamo di riannodare quanto prima il filo interrotto col cuore culturale della nostra città», dichiara David Taglioni, direttore artistico della stagione concertistica al TLR, che aggiunge: «È importante riprendere l’attività in un momento tanto difficile per il nostro territorio e siamo lieti di poterlo fare al Teatro Don Bosco».

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Anna Tifu

Lunedì sera, dunque, si esibirà a Macerata un duo d’eccezione, formato da Anna Tifu al violino e Alexander Romanovsky al pianoforte. Talenti straordinari, vincitrice nel 2007 del Concorso Internazionale «George Enescu» lei e vincitore del Premio Busoni nel 2001 lui, i due artisti di fama internazionale incanteranno il pubblico maceratese eseguendo musiche di Vitali, Beethoven e Ravel nel concerto realizzato in collaborazione con il Rotary Club di Macerata.

Allieva di Salvatore Accardo a soli 8 anni, solista italiana fra le più apprezzate, Anna Tifu si è esibita con prestigiose formazioni internazionali fra le quali l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia diretta da Yuri Temirkanov e col M° Gustavo Dudamel e la Simón Bólivar Orchestra del Venezuela. Suona uno Stradivari «Maréchal Berthier» del 1716, appartenuto a Napoleone e ora della Fondazione Canale di Milano. È interprete raffinata e intensa delle pagine violinistiche della «Ciaccona» di Tomaso Antonio Vitali, della Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24, nota come «La Primavera», di Beethoven e la Sonata n.2 in sol maggiore e la «Tzigane – Rapsodia da concerto» di Maurice Ravel.

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Alexander Romanovsky

Al pianoforte c’è Alexander Romanovsky, che, secondo Anthony Tomassini che l’ha recensito su New York Times, «non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete».
Il recital prevede un programma artistico con brani composti in un arco temporale ampio: la Sonata «Ciaccona» di fine Seicento, con Vitali, registra una significativa influenza del primo Romanticismo; la Sonata di Beethoven chiamata «Primavera» dal primo editore viennese che la pubblicò nel 1802 rende la freschezza quasi spensierata di una composizione particolarmente amata da esecutori e ascoltatori; la «Tzigane» di Ravel, eseguita per la prima volta nel 1924, è nota per essere un brano di «difficoltà diabolica», la cui suggestione deriva – volutamente – dalle Rapsodie ungheresi. La Sonata per violino n. 2, con echi di blues e jazz, fu eseguita per la prima volta dal violinista rumeno naturalizzato francese George Enescu, con lo stesso Ravel al pianoforte.

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