Il prossimo 31 gennaio si chiuderà la mostra Obiettivo sul Fronte. Carlo Balelli fotografo nella Grande Guerra ospitata a Palazzo Ducale, nella prestigiosa sede dell’Accademia Militare di Modena (leggi qui l’articolo). Sabato 21 gennaio, i soci del Centro studi Carlo Balelli per la storia della fotografia e quelli dell’Associazione Invalidi e Mutilati di Macerata (Anmig) hanno trascorso una giornata particolarmente interessante cogliendo l’occasione di visitare Modena e la sua famosa Accademia. All’arrivo, sono stati accolti dal presidente dell’Anmig di Modena, Adriano Zavatti, gentilissimo padrone di casa che, accompagnando la comitiva a visitare la città, ne ha illustrato la storia.

Passando dalla via Emilia ci si ritrova davanti il bellissimo Duomo e la Torre Ghirlandina che insieme a piazza Grande nel 1997 sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità. La costruzione della splendida Cattedrale ha avuto inizio nel 1099 ed è uno dei massimi capolavori del romanico europeo. A piazza Roma si trova invece il Palazzo Ducale, sede dell’Accademia, che, per più di due secoli, ha ospitato la Corte Estense. Salendo il maestoso scalone si accede al loggiato che conduce all’appartamento privato oggi sede del Museo storico dell’Accademia e all’appartamento di Stato. Ambienti di straordinaria bellezza come il Salone delle feste e il settecentesco Salottino d’oro, dove si ritiene che il duca Francesco IV abbia firmato la condanna a morte di Ciro Menotti, patriota che guidò i moti insurrezionali del 1831.

Nella foto, da sinistra, Gabriele Giacobazzi (assessore del Comune di Modena), Adriano Zavatti (Anmig Modena), generale Salvatore Camporeale (comandante dell’Accademia militare) ed Emanuela Balelli durante l’inaugurazione della mostra

In questa straordinaria cornice si visita la mostra, già esposta nei locali dell’ex Upim Macerata, e che Emanuela Balelli, figlia del fotografo morto nel 1981, la illustra creando una forte partecipazione emotiva ricordando la generazione di fotografi della sua famiglia e dei ricordi dei racconti del padre sull’arte della fotografia. In quelle immagini si trova la fatica di scalare le montagne innevate, le trincee, il sacerdote che benedice prima della battaglia, donne e bambini nelle retrovie, i tanti paesaggi alpini delle valli del Piave e l’Isonzo e “i brandelli di muro”. Sono questi, e molti altri, i soggetti delle 240 immagini scattate durante gli anni della Prima Guerra mondiale dal fotografo e militare maceratese Carlo Balelli che all’epoca, ventenne, realizzò partecipando al conflitto. Le immagini sono di alta qualità, grazie alla maestria di Balelli nel fare risaltare nelle forme un bianco e nero bellissimo e molto innovativo per l’epoca. La prima guerra mondiale è, dal punto di vista mediatico, il primo conflitto che potremmo dire seguito con i “moderni” mezzi del giornalismo.

Messa in trincea – Una delle foto di Carlo Balelli esposte a Modena

Della mostra è stato pubblicato il Catalogo di cui è curatrice Emanuela Balelli insieme a Nicola Di Monte, Ivano Palmucci e Giuseppe Trivellini. Dopo la visita alla Mostra, accompagnati dal luogotente maresciallo Prosciatti la comitiva ha visitato il Museo della prima Guerra Mondiale ed è stata illustrata una breve storia dell’ Accademia militare di Modena. Il più antico istituto di formazione militare al mondo, in quanto trae direttamente origine dalla Accademia militare di Savoia fondata il 1º gennaio del 1678 Tra i più illustri ex-frequentatori dell’Accademia troviamo trentuno ministri, 6 presidenti del consiglio, trentuno senatori del Regno e tre senatori della Repubblica e un deputato. Tra i nomi più conosciuti ricordati nella “Galleria della memoria” : Vittorio Emanuele III e Umberto II di Savoia Re d’Italia, Edmondo de Amicis, Francesco Baracca, Augusto Salimbeni, Giovanni Agnelli, Armando Diaz, Luigi Cadorna e Pietro Badoglio.

Il percorso prosegue poi attraverso le splendide Sale per giungere al bellissimo Tempo della Gloria dedicato ai caduti italiani di tutte le guerre. Da qui si giunge poi alle Sale Storiche: il Salone delle Feste, la Sala dello Stringa, la Sala del Trono e l’incredibile Salottino d’Oro. Modena uno scrigno di bellezza come tanti nel nostro Paese.

Ancora una settimana, dunque, per chi non vuole perdere l’occasione di visitare ambienti straordinari.

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