La parola “Iradiddìo”, usata in senso figurato, indica un’eccedenza, l’incapacità di dare una misura. Una parola che Marco Pozza ha voluto abbinare alla figura di Cristo: «Di Uno così, il mondo è ancor lì che si scervella: “Quanto costa amare così?” L’iradiddìo». L’opera è un ritratto personale di Cristo colto nella sua allegrezza: la lotta tra Lucifero e il Creatore, la bellezza e la menzogna. È la stagione della Chiesa, l’antica storia della Salvezza ridisegnata dal passaggio di Cristo: «La partita è tutt’ora in corso: vite esagerate da una parte, vite senza aggettivi dall’altra».

Sullo sfondo, impalpabile, sta all’erta Maria: un’iradiddidìo di tenerezza. Questo libro (Marco Pozza, L’Iradiddìo, Edizioni San Paolo 2017, pp. 192, euro 12) è un viaggio nella vita di Gesù di Nazaret scandita in quattro capitoli – uno per ogni stagione – giocati attorno al numero tre: le tre ore di buio sul Golgota, i trent’anni di vita nascosta a Nazaret, i tre anni di magistero in Galilea, i tre giorni del Triduo a Gerusalemme. Una storia incastonata in un’altra posta in apertura e in chiusura del volume: il racconto di Salvatore, un povero cristo di stanza in una patria galera che, la notte di Natale, crea una delle definizioni più affascinanti di cosa sia per lui la storia di Cristo .

Pozza, classe 1979, è sacerdote, teologo e scrittore. Cappellano di una patria galera nel Nord-Est d’Italia, ha sposato una frase di san Giovanni XXIII: «Non siamo al mondo per custodire un museo, ma per coltivare un giardino». Con il linguaggio della poesia e uno stile di sorpresa, ha scelto di abitare le periferie più estreme, laddove il contrasto tra vita e morte è più ardito e appassionante. Il suo sito internet – www.sullastradadiemmaus.it – è un crocevia affollatissimo di ragazzi che incontra nelle strade, nelle scuole, nei teatri e coi quali spezza il pane della Buona Novella. Ha esordito con il romanzo Penultima lucertola a destra (2011), cui ha fatto seguire Contropiede (2012) e Il pomeriggio della luna (2016). Con i suoi saggi – L’odore del gregge (2013), L’imbarazzo di Dio (2015) e L’agguato di Dio (2015) – si segnala come uno tra gli autori spirituali più interessanti del panorama nazionale.

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