«Una stagione difficile ma ricca di soddisfazioni». Daniele Massimi, direttore artistico di Macerata Jazz, sintetizza così la rassegna appena conclusasi che ha portato al Teatro Lauro Rossi di Macerata il meglio del jazz nazionale e internazionale. Cinque concerti che hanno avuto una vasta eco sulla stampa di settore e hanno catalizzato l’interesse del pubblico accorso. Certamente è stata una stagione spumeggiante con un’offerta musicale differenziata che ha saputo raccogliere più target di amanti della buona musica: dal jazz puro al rock passando per il blues e il soul. «Macerata Jazz ogni anno diventa sempre più internazionale ospitando artisti del calibro di Omer Avital a Macerata per una delle sole due date italiane, senza dimenticare l’importanza di dare spazio a talenti giovani come quello di Emilia Zamuner – spiega Massimi – Abbiamo celebrato quelli che oggi sono dei big ma che abbiamo scoperto prima di altri con il Premio Internazionale Massimo Urbani, come Rosario Giuliani e Max Ionata e abbiamo contaminato l’offerta aprendola all’ibrido di progetti che strizzavano l’occhio al rock come il progetto dei Quintorigo con Roberto Gatto».

Un sincero grazie il Presidente di Musicamdo lo riserva anche ai sostenitori «Siamo estremamente grati al Comune di Macerata che crede in questa rassegna come ulteriore filone di una proposta culturale che fa invidia alle grandi città. E siamo grati anche agli sponsor che quest’anno ci hanno sostenuto, ad iniziare dal main sponsor Hats&Dreams di Montappone, APM, Domizioli, Ottica Pietroni, Quota CS e Strumenti Musicali Principi.»
Il pubblico ha risposto bene riempiendo il teatro con picchi per i concerti di Omer Avital, Max Ionata e Gegè Telesforo e Bosso con Giuliani, Pietropaoli e Di Leonardo, dimostrando un grande attaccamento alla rassegna. «Si è trattata però di una stagione anche complicata – sostiene Daniele Massimi – perché il sisma ha fatto tremare anche i nostri animi e ha messo a dura prova la preparazione del concorso per solisti jazz più importante d’Italia, il Premio Internazionale Massimo Urbani, che proprio a Camerino trova la sua sede. Stiamo lavorando perché venga in ogni caso proposto anche quest’anno in cui celebriamo la XXI edizione – puntualizza – È importante non solo per la continuità del prestigioso premio ma anche perché simbolicamente rappresenti il baluardo di una comunità, quella camerte, che intende ripartire anche dopo il tragico accaduto. Abbiamo avuto alcune proposte per spostare il Premio ma crediamo che al momento sia fondamentale rimanere a Camerino – conclude – il luogo che ha visto nascere molte di quelle che oggi sono stelle riconosciute del jazz nazionale e internazionale».

Per aiutare la realizzazione della XXI edizione del PIMU è stato predisposto un conto corrente per la raccolta fondi (IBAN IT 98H0311168830000000004393) intestato all’Associazione Culturale Musicamdo che ogni anno organizza gli eventi jazz a Macerata e il Premio camerte.

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