Via le pecore dal mare»: la scritta è apparsa nei giorni scorsi tra le impalcature di un cantiere a San Benedetto del Tronto, nei pressi dell’albergo che ospita alcuni sfollati dell’entroterra. Ripresa dagli organi di informazione e rimbalzata sui social, la notizia ha scatenato una rissa tra coloro che sostenevano che lo slogan fosse solo un vecchio sfottò rivolto ai tifosi dell’Ascoli, e chi invece ha parlato di un invito al respingimento lanciato contro i terremotati ospiti degli alberghi della costa. Parole livide, battibecchi furiosi.

Un crescendo di smentite e accuse reciproche tra innocentisti e complottisti che ha evidenziato la complessità di quello che gli esperti chiamano “l’ecosistema dell’informazione”: un mondo fatto di verità, mezze verità, falsità a pieno titolo, pubblicità mascherate da notizie e opinioni presentate come fatti. Un labirinto nel quale è facilissimo restare impantanati.

Eppure qualcosa di certo, in questa vicenda, è possibile dirlo. Siamo a pochi giorni dalla scadenza della convenzione firmata tra la Regione e gli albergatori. Alcuni terremotati non sanno ancora se potranno restare, in attesa delle «soluzioni abitative di emergenza» che tardano a venire, o se dovranno lasciare il posto ai turisti attesi per la stagione estiva.

Gente di montagna, non abituata a convivere con il rumore del mare, ospite a disagio. Ecco, provate a leggere quella scritta con gli occhi di uno sfollato, e vi sentirete colpiti da un marchio di infamia. Molti, per negare che lo slogan fosse riferito ai terremotati, hanno sottolineato le numerose iniziative di accoglienza messe in atto nei loro confronti: a San Benedetto, a Porto Recanati, in molte altre località della Regione.

Eppure, secondo Umberto Curi, l’ospitalità è un comportamento in via di estinzione. Non è più una relazione vincolante, ma un privilegio che può essere discrezionalmente concesso o negato. Certo, la riflessione del filosofo è rivolta a orizzonti e fenomeni migratori molto più complessi rispetto a quelli del martoriato Appennino e delle sue greggi erranti.

Ma rivela un punto dolente del nostro convivere, che può approfittare perfino di una scritta sconclusionata per venire alla luce.

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