Il territorio e le comunità locali protagonisti della Ricostruzione: Cgil Cisl e Uil di Macerata hanno presentato un documento congiunto per guardare al futuro del territorio colpito dal sisma. Una riflessione integrata e corale per definire proposte, indirizzi capaci di coniugare la ricostruzione materiale delle zone colpite con il rilancio complessivo del loro tessuto sociale economico e produttivo. Il documento cerca di ripensare il futuro nei prossimi dieci anni, con delle piste di lavoro ripartendo da un modello di sviluppo polivalente che valorizzi le attività del manifatturiero, dell’artigianato già esistenti e crei nuovi servizi alla persona. Altre leve di sviluppo sono il turismo, l’agroalimentare, le risorse paesaggistiche. A tutto ciò si aggiunge un ruolo fondamentale delle Università di Macerata e di Camerino, eccellenze particolari che potrebbero diventare poli di specializzazione. «Questo documento – evidenzia Silvia Spinaci della Cisl – muove da una preoccupazione: far sì che l’entroterra Maceratese torni ad essere un luogo di vita, altrimenti la ricostruzione riguarderà soltanto le seconde case delle persone che si sono ricostruite una vita altrove».

Si immagina il futuro nei prossimi dieci anni con un modello di sviluppo polivalente

Per favorire un necessario lavoro in rete con la provincia di Macerata è stato riattivato il Tavolo istituzionale per lo Sviluppo Economico che avrà un ruolo da “cerniera” tra la Regione Marche e il Maceratese, finora poco ascoltato e considerato. Nel documento unitario la ricostruzione va pensata per il settore Edile come un volano per lo sviluppo occupazionale del lavoro, caratterizzata dalla trasparenza, sicurezza, con bandi e procedure che tutelino le imprese locali. «Il coinvolgimento dei Sindaci – ha precisato Manuel Broglia della Uil Macerata – va visto in una logica completamente diverso dal passato: serve pensare reciprocamente al territorio in una logica integrata per creare valore aggiunto. Anche la Regione dovrà attivarsi maggiormente, cosa che finora non ha fatto, nonostante che al commissario straordinario Vasco Errani sono da aggiungere i quattro presidenti che, in qualità di vice commissari, devono svolgere la loro parte». Una lettera al presidente marchigiano Luca Ceriscioli, finora rimasta senza risposta, è stata inviata il 12 aprile scorso. Con la stessa si è ancora una volta richiesta la partecipazione della Regione e il riconoscimento del ruolo del tavolo di sviluppo locale provinciale.

Riattivato anche il Tavolo istituzionale per lo Sviluppo Economico, “cerniera” tra la Regione Marche e il Maceratese

Uno dei punti critici è la mancanza da parte del Maceratese di un ruolo forte e corale nel dibattito regionale e, in tal senso, il tavolo per lo sviluppo economico rappresenta una sorta di cerniera tra la Regione Marche e la provincia, attraverso la quale le istanze del territorio devono emergere da un’interlocuzione e un confronto locale costante, regolare e ad ampio spettro. Lo sviluppo del Welfare diventa, dunque, una condizione essenziale per prevenire l’abbandono del territorio. «Avvieremo una campagna d’ascolto – ha sottolineato Daniele Taddei della Cgil – così da intercettare le esigenze locali ed evitare decisioni calate dall’alto. Ci sono stati troppi disagi – ha concluso -, due tempi e due misure rispetto anche alle esigenze della montagna, dove vi sono più bisogni e si è invece più in ritardo».

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