Sono stati i bambini a tagliare il nastro che ha sancito ufficialmente la riapertura dell’Oratorio della parrocchia Cristo Redentore a Recanati, nel pomeriggio di sabato 29 aprile. Non è stato facile contenere la loro voglia di vivere fin dai primi istanti gli spazi allestiti con cura ed entusiasmo, in circa un anno di lavoro, da un nutrito gruppo di volontari capitanati dal parroco, don Rino Ramaccioni, e dal vice parroco, don David Malavé.

L’ampio salone è diviso in tre angoli principali, luminosi e colorati: quello dedicato allo studio e ai compiti, con una piccola ma fornita biblioteca; un altro per i laboratori, e la sala giochi, che ospita due biliardini per il calcio balilla, un tavolo da ping pong, e una scaffalatura con giochi di società. Tra le idee che potranno essere realizzate in futuro, c’è la possibilità di utilizzare la sala giochi anche per proiezioni di film e per incontri. Fino alla pausa estiva, che inizierà il 24 giugno, l’oratorio sarà aperto il martedì, il giovedì e il sabato dalle 15.30 alle 18.45: il martedì e il giovedì, la prima ora e mezza sarà dedicata al doposcuola, per il quale si sono rese disponibili alcune insegnanti, mentre il sabato alle attività manuali. Tra i percorsi in progetto ci sono un laboratorio di riciclo creativo e tornei di pallavolo organizzati dalla società locale; questi primi due mesi di “rodaggio” serviranno inoltre per accogliere contributi e proposte di collaborazioni per ripartire a settembre con un’offerta ancora più ricca.

«La riapertura dell’oratorio parrocchiale è stata la risposta al bisogno di offrire ai bambini, ai ragazzi, ai giovani un luogo per crescere e formarsi attraverso i valori dell’onestà, della solidarietà, della responsabilità e dell’amicizia vera e autentica», ha esordito don David Malavé nel suo intervento prima del taglio del nastro. «Se oggi siamo qui, dobbiamo dire “Grazie” a tante persone – ha proseguito -, al parroco don Rino, che ci ha dato questa opportunità e ci ha sostenuto silenziosamente fin dall’inizio, ai genitori, ai catechisti, al comitato di quartiere, a tutti coloro che hanno contribuito, con generosità e gratuità, alla realizzazione e alla pulizia dell’oratorio, ai parrocchiani che credono nel servizio che doniamo alla comunità».

Un lavoro di squadra che ha permesso di riavviare, dopo qualche anno di chiusura, una «casa per tutti», com’è scritto anche sulla facciata esterna. «Non solo i genitori, anche i nonni sono invitati a venire con i ragazzi: l’oratorio è per tutta la famiglia, e rimarrà aperto solo se ognuno di noi darà qualcosa, soprattutto la presenza. Per questo vogliamo che i genitori, in particolare, contribuiscano alla vita di questo luogo», ha concluso il vice parroco.

Le parole che don Rino Ramaccioni ha pronunciato prima di impartire la benedizione hanno ulteriormente evidenziato l’importanza dell’inclusione e della continuità tra la vita familiare e quella oratoriana. «Lo dico ai genitori, lo dico ai catechisti: questa non è una stanza in più, ma è il prolungamento dell’appartamento, della casa in cui vivete, perché qui verranno i vostri figli a ritrovarsi, a gioire insieme, e voi con loro».

Infine, rivolgendosi ai più piccoli, ha affermato: «L’oratorio serve a volare più in alto – a essere più capaci di amore -, a volere di più, e a valere di più. Il mio augurio, quindi, è che qui possiate far crescere un “più” accanto a questi tre verbi: volare, volere, valere».

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