«Quello che abbiamo ricevuto dalle Missioni Estere dei Cappuccini delle Marche è un dono immenso». Così il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, è intervenuto alla cerimonia del taglio del nastro della nuova struttura antisismica a uso scolastico donata dalle Missioni Estere dei Cappuccini al Comune di San Severino Marche e allestita nel giardino del plesso “Gentili” dell’Istituto Comprensivo “P. Tacchi Venturi”. Alla manifestazione erano presenti, fra gli altri, il rappresentante delle Missioni Estere dei Cappuccini, padre Francesco Pettinelli, il Ministro provinciale dei Cappuccini, padre Marzio Calletti, il vescovo emerito di Soddo – originario di San Severino Marche -, monsignor Domenico Marinozzi, il vescovo del capoluogo del Wolaita, monsignor Tsegaye Keneni Derera, il dirigente scolastico, Sandro Luciani, i docenti e il personale della scuola insieme a numerose altre autorità fra cui il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, i deputati marchigiani Irene Manzi ed Emanuele Lodolini, il senatore Remigio Ceroni, i componenti la Giunta e il Consiglio comunale, i rappresentanti delle forze dell’ordine, i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana.

Nel corso della festosa cerimonia, animata da tanti alunni con in mano le bandierine con i colori bianco e rosso simbolo della Città di San Severino, il sindaco e il rappresentante delle Missioni Estere dei Cappuccini hanno anche sottoscritto l’atto di consegna ufficiale della struttura prima di scoprire la targa ricordo della speciale donazione. Posizionata all’interno del plesso scolastico “Gentili”, la nuova scuola antisismica è stata realizzata dalla Tomasino Metalzinco di Cammarata, in provincia di Agrigento, su fondazioni costruite dalla impresa edile Baldassarri di Recanati mentre per le alcune opere esterne ci si è affidati alla Edilblok di San Severino Marche. Formato da quattro moduli il nuovo edificio misura 270 metri quadrati ed è composto da aule della dimensione media di 45 metri quadrati ciascuna. La scuola è completa di porte e finestre, impianto elettrico, di impianto di condizionamento e riscaldamento, di impianto idrico e sanitario e dei corpi illuminanti.

«Nel doposisma – ha spiegato, portando il proprio saluto, il referente per le Missioni Estere dei Cappuccini, padre Francesco Pettinelli – ci siamo domandati che cosa potevamo fare. La nostra onlus si occupa dei problemi dell’infanzia, gestiamo diversi orfanotrofi nel mondo, e abbiamo deciso subito di raccogliere l’appello del sindaco che ci ha rappresentato un’emergenza vera dopo il terremoto di ottobre. Abbiamo pensato di lanciare questo progetto per la realizzazione di una nuova scuola per San Severino Marche ai nostri benefattori che ci hanno aiutato e ci stanno aiutando ancora nel sostenere questa giusta causa».

«In questo contesto terremotato vorrei augurare a tutti pace e bene come ci ha insegnato il nostro San Francesco –è intervenuto invece padre Marzio Calletti, ministro provinciale dei Frati Cappuccini – La pace apre i cuori e ci fa diventare solidali. Il Manzoni nei Promessi Sposi dice dei Cappuccini che sono come il mare che riceve acqua da tutti i fiumi e, contemporaneamente, ridà acqua a tutti i fiumi. Noi ci siamo fatti solo strumenti nelle mani di Dio e degli uomini per trasferire quanto ricevuto da tanti benefattori. Potevamo fare tante cose, abbiamo anche molti conventi terremotati, ma abbiamo privilegiato un asilo perché abbiamo anzitutto pensato ai bambini che rappresentano il futuro della società. San Severino Marche poi è stata scelta per i legami con i frati Cappuccini».

L’impegno a guardare avanti con fiducia ma ad impegnarsi a favore di questo territorio martoriato dalle scosse è stato infine espresso anche dal presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari: «Tutti insieme dobbiamo cercare di accelerare i tempi, non possiamo dimenticare quanto ancora dobbiamo fare e lo dico in questa giornata in cui facciamo festa per una importante inaugurazione – ha detto Pettinari, aggiungendo – La burocrazia sta frenando questo Paese, sta frenando quelli che vogliono realizzare qualcosa di buono. Se c’è un territorio devastato sicuramente questo territorio è quello del Maceratese ma il nostro è anche un territorio che vuole ripartire e guardare avanti».

A spiegare, infine, la situazione delle scuole settempedane è stato il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”, Sandro Luciani: «Dopo il sisma ci siamo trovati in grosse difficoltà – ha detto Luciani – Nella sede centrale siamo passati da 300 alunni a 780, da 15 classi delle medie a 37 classi di cui due dell’infanzia sistemate praticamente dentro il refettorio. Questa struttura appena inaugurata, nella quale gli studenti entreranno nei prossimi giorni, ci permette di cominciare a sistemare le cose. Le due classi dell’infanzia presenti alle medie troveranno sicuramente ospitalità qui, poi potremo cominciare a usare gli spazi degli altri plessi che attualmente ospitano un sovraccarico di altre classi. Il tutto in attesa che venga sistemato il plesso “Virgilio” dove c’è una sede dell’infanzia. Quello di oggi è un primo passo importante. Sicuramente prima della fine del corrente anno scolastico apriremo questa scuola – ha poi ribadito Luciani, aggiungendo – Il Ministero ci ha promesso arredi nuovi in tempi brevi».

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