Pareggio di bilancio per il quinto anno consecutivo per l’Associazione Arena Sferisterio di Macerata. Presentato, in una conferenza stampa nel foyer dell’Arena, il bilancio consuntivo del 2016 con l’intervento del presidente dell’ Associazione Carancini, il vice Pettinari, il sovrintendete Messi e il presidente collegio revisori dei Conti Piergiacomi.

L’utile di esercizio per il 2016 è di € 2.791, risultato che deriva dai € 4.059.856 di ricavi e € 4.057.065 di costi. Per la seconda volta consecutiva l’autofinanziamento superare i contributi pubblici (rispettivamente € 2.273.541 e € 1.786.315), attestandosi sul 56% del totale. “Un risultato di gestione che si sviluppa nel tempo e fonda le basi sul lavoro impostato dal Cda nel 2011“ ha ribadito il sovrintendente Luciano Messi Conti.

“Questo risultato è motivo di grande soddisfazione- afferma Romano Carancini – Oltre alle spese, sono stati anche preventivati correttamente i ricavi. I numeri, più la qualità artistica degli spettacoli, ci hanno permesso di crescere in questo quinquennio e di conquistare una reputazione di grande rispetto da parte dello spettatore.“

“E’ un risultato straordinario che premia le scelte coraggiose fatte- ha aggiunto il vice presidente dell’associazione Sferisterio Antonio Pettinari – con risorse pubbliche sempre in calo siamo riusciti a fare meglio coinvolgendo tutto il territorio”. Infatti decisive nel sorpasso delle risorse private rispetto a quelle pubbliche sono state le donazioni Art Bonus dei Cento Mecentati. In particolare, le entrate provengono da contributi pubblici, biglietteria, sponsorizzazioni e donazioni Art Bonus, proventi da altre attività.

La biglietteria fa la parte del leone con € 1.104.070 di incasso, superando di circa € 65mila l’ottima performance del 2015, grazie ai 31.340 spettatori dell’ultimo Festival. Aumentano ancora i proventi da altre attività, diverse dalla stagione lirica. Nel 2016, questa voce ha fatto registrare ricavi per € 392.329, notevolmente maggiori rispetto al preventivo e quasi raddoppiati rispetto al già ottimo risultato del 2015. Rientrano qui i noleggi degli allestimenti e l’organizzazione di spettacoli presso altri teatri.

Le produzioni dello Sferisterio nel 2016 sono state acquistate dal Teatro nazionale Croato di Zagabria, dall’Asociacion De Amigos de la Opera de Mahon in Spagna, dalla Fondazione Teatro Massimo di Palermo, dall’Ente Autonomo Regionale Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania e da Korea Opera Group. A questi si aggiunge la collaborazione con la Rete Lirica della Marche che vede lo Sferisterio come coordinatore della produzione. “

Per i contributi pubblici: il MiBACT  per il 2016, con € 756.315, ha tagliato € 49.286 rispetto all’anno precedente. Progressiva anche la diminuzione della sovvenzione FUS. La Regione Marche ha destinato 200mila euro in più allo Sferisterio, portando da € 300 a 500mila il contributo, in virtù del passaggio di deleghe dalla Provincia. L’apporto del Comune è significativo e stabile, così come quello della Camera di Commercio che, nel 2016 ha avuto un piccolo incremento di € 10mila.

“Il territorio ha accolto bene la sfida dell’art Bonus” ha evidenziato il revisore Giorgio Piergiacomi, nell’analisi di bilancio“. Il processo di ammortamento è in diminuzione, è arrivato a € 229mila contro € 246mila dell’anno precedente. Il costo sull’indebitamento è di € 35mila,  5 anni fa era di € 125mila. Cura dimagrante anche per le spese generali, ovvero quelle che non riguardano direttamente la stagione lirica: erano € 991mila nel 2010, ora sono € 732mila. Questa situazione di equilibrio viene sottolineata anche dall’indebitamento netto che si attesta a € 230mila, mentre 5 anni fa era a € 843mila.

Il pareggio di bilancio è stato determinato dalla realizzazione di un programma ampio e di elevata qualità, da una puntuale pianificazione della produzione e dall’efficace controllo di gestione. “L’aumento dell’attività è stato realizzato in modo tale da sviluppare ricavi superiori agli investimenti – ha detto Luciano Messi – perché è qui che si gioca la vera sfida, non su asfittici tagli. Se andiamo a sommare le entrate originate da queste iniziative compresi i biglietti, abbiamo una cifra pari a circa € 610mila a fronte di costi che non arrivano a € 535mila. Aumentando qualità e quantità degli spettacoli stiamo ottenendo un utile non solo finanziario, ma anche la crescita della reputazione a livello nazionale e internazionale del nostro Teatro, generando un circolo virtuoso”.

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