Ermete Realacci e il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani (©Symbola)

«Il terremoto è un “cigno nero”, un evento raro con effetti devastanti; la maniera in cui noi affronteremo la realtà del terremoto, ci dirà che Italia siamo». Così Ermete Realacci, presidente della fondazione Symbola, rilanciando una metafora dell’epistemologo di origine libanese Nassim Taleb, ha incanalato sabato 8 luglio la sintesi delle cinque intense giornate di riflessione, confronto, esposizione di esperienze che si sono snodate tra Macerata e Treia a partire dal 4 luglio.

Nei primi tre giorni gli eventi sono stati raccolti sotto l’egida del “Festival della Soft Economy”, giunto alla V edizione, col coinvolgimento di realtà locali quali il Comune di Macerata, le Università di Camerino e di Macerata, l’Istituto Confucio e il China Center.

Fabio Renzi, segretario generale di Symbola (©Symbola)

Il primo giorno ha messo a tema il rapporto Italia Cina, mentre il 5 e 6 luglio il confronto è proseguito a Treia con una raffica di appuntamenti tra incontri plenari e convegni tematici su rigenerazione territoriale e ricostruzione post terremoto; sulle aree interne valutate come laboratori di sperimentazione di sviluppo sostenibile e della Green Community.…

Al Festival è seguito il Seminario Estivo di Symbola, giunto oramai alla XV edizione, che quest’anno ha messo a tema “Il senso dell’Italia per il futuro”. Un futuro che – tutti gli intervenuti se ne sono dichiarati convinti –, è alla portata dell’Italia, e che, anzi, in tanti hanno già cominciato a prefigurare e praticare.

La platea (©Symbola)

Lo ha ricordato nella relazione introduttiva Fabio Renzi, segretario generale di Symbola, sottolineando come «c’è un’Italia apprezzata nel mondo per la sua capacità di produrre ricchezza e bellezza puntando sulla creatività e l’innovazione tecnologica>. Non si tratta di velleità: lo <dimostrano le oltre 385mila aziende (il 26,5% del totale dell’industria e dei servizi) che durante la crisi hanno fatto investimenti». L’obiettivo – ha proseguito Renzi – «è il saper cogliere nella Green Economy, nell’economia circolare e condivisa un vento favorevole per il Made in Italy capace di competere sulle frontiere tecnologiche più avanzate e che, anche per questo, incorpora creatività e cultura».

E se il terremoto ha sconvolto questa terra, «l’Appennino può essere un grande laboratorio territoriale che ha un valore e un’urgenza per le comunità e i territori feriti, per le Regioni interessate e per l’intero Paese. Ma anche per tutto il Mediterraneo». In tale prospettiva le Marche devono considerarsi «un grande “spazio urbano” contrappuntato dalla presenza di piccole città: giustamente gelose della propria identità, ma chiamate a essere generose. Perché dovranno dar vita a unioni amministrative e a coalizioni territoriali per gestire più efficacemente le proprie risorse».

In tanti si sono quindi susseguiti sul palco del teatro di Treia per declinare la trama dei

La ministra Miur Valeria Fedeli (©Symbola)

percorsi del futuro alla nostra portata.

Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi ha portato un saluto augurando che tutte le realtà coinvolte nella rinascita dal terremoto «accettino davvero di mettersi in gioco, senza nessuno che stia furbescamente alla finestra, pronto a capitalizzare guadagni facili e veloci, fatti sui rischi e gli inevitabili errori di chi si mette in gioco. Di questi cannibali non abbiamo bisogno». Mons. Marconi ha quindi segnalato la scelta della diocesi di dare un segno, sostenuta da Caritas Italiana, con la realizzazione di tre centri di comunità multifunzione, ciascuno idoneo a ospitare 200 persone, progettati coinvolgendo le comunità e professionalità locali, rimpiazzando volumetrie di edifici fatiscenti, al costo complessivo di un milione di euro.

L’AD di Enel Francesco Starace (©Symbola)

Franco Capponi sindaco di Treia, città che ospita da 6 anni il seminario estivo di Symbola, ha sottolineato l’importanza «della progettazione educativa in riferimento all’ambiente e alla sostenibilità come ambiti sostanziali di pensiero e di azione pedagogica» in vista delle decisioni relative ai «poli scolastici per sostituire quelli distrutti o non a norma sismica».

Giuliano Bianchi, presidente delle Camera di Commercio di Macerata, ha sottolineato come il terremoto, che pur ha colpito 4 regioni, abbia concentrato la sua devastazione proprio nel Maceratese, producendo più di un terzo di tutti i danni.

Dall’economista Leonardo Becchetti l’immagine di un’Italia «Arabia Saudita della Montalbano Economics (mix di arte, storia, cultura, biodiversità naturale ed enogastronomica, slow living che il resto del mondo c’invidia e rappresenta il genius loci del

La presidente Rai Monica Maggioni (©Symbola)

nostro Paese)». Le chiavi alla base del successo, lungo le quali indirizzare il cammino del Paese sono coesione, fiducia, cooperazione, mentre resta aperta «la sfida di come costruire una società decente per “l’Italia che non ce la fa”». Compito della politica è «rimuovere i lacci per dare la possibilità di essere generativi» a chi si impegna in questo orizzonte.

Particolarmente d’impatto è stato l’intervento di Orietta Maria Varnelli, AD della omonima distilleria di Muccia, imprenditore direttamente coinvolto dal sisma: <Il terremoto equivale a una guerra e di un dopoguerra si deve far carico l’intero Paese>. Nel quadro di una ricostruzione che durerà anni, <oggi è particolarmente urgente farsi carico della comunità colpita, perché quella comunità possa essere messa in sicurezza, possa rimanere una comunità. Fare in modo che quella comunità, tutelata oggi, possa essere protagonista di un futuro pensato tutti insieme>.

Sabato 8 luglio (©Symbola)

Un altro imprenditore colpito dal terremoto, Nando Ottadi, AD della “Nuova Simonelli” che produce macchine da caffè, ha a sua volta sottolineato l’esigenza che dallo Stato giunga una spinta veloce che dia fiducia a chi vuole ripartire e che consenta di capire come sarà questo territorio tra 10-15 anni.

Tante altre voci, dal presidente del Parlamento europeo Tajani, alla ministra Fedeli, al presidente di Confindustria Boccia, all’AD dell’Enel Starace, a Nando Pagnoncelli, Chief Executive di Ipsos, alla presidente di Legambiente Muroni, alla presidente Rai Monica Maggioni, a Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere.

Tante parole interessanti, tutte permeate non di superficiale ottimismo, ma della speranza che si fonda su responsabilità, intelligenza e determinazione. Per la sintesi valga la battuta finale di Mario Cucinella, architetto responsabile del Piano strategico per la ricostruzione di Camerino: «Symbola è un po’ una mamma, perché partecipando mi ha fatto dire: dai, dai, che forse ce la facciamo…». Tutti noi, in varia misura terremotati, ce lo auguriamo con lui.

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