Si è conclusa da qualche ora l’ottava edizione di AmAnticA Folk Festival, una rassegna che anima da anni il rione di Castelnuovo di Recanati ospitando artisti nazionali e internazionali legati al mondo del folk. Quella del 2017 è stata un’edizione da record, nei numeri dei partecipanti, nell’offerta artistica e nelle novità che ne hanno tratteggiato un aspetto ancor più originale, nella scelta dell’accoglienza enogastronomia e nell’energia che lo stesso quartiere ha potuto vivere grazie all’immersione totale nelle note e nelle danze.

«È stata la consacrazione di AmAnticA, – afferma il sindaco Francesco Fiordomo – un’edizione capace di innovare e stupire con la qualità delle proposte artistiche, del cibo con la presenza di Slow Food, della sperimentazione teatrale e con il racconto della storia di Castelnuovo e dell’omaggio a Gigli». «Un vero trionfo – continua l’Assessore alle Culture Rita Soccio – con la presenza di tantissime persone che hanno voluto partecipare e scoprire il quartiere più antico di Recanati e la sua storia. Il ringraziamento va all’Associazione AmAnticA di Castelnuovo per l’organizzazione, alla compagnia teatrale dei Superpoteri per la proposta teatrale, all’Associazione culturale Iris per l’animazione e la promozione del Festival, al Circuito Slow Food per l’offerta enogastronomica e a tutti coloro che hanno reso possibile questi due giorni favolosi!».

«Non potevamo aspettarci di più – spiega la Presidente dell’Associazione AmAnticA Donatella Baiocco -: una piazza così gremita non l’avevamo mai vista, e una forza, una passione nell’espressività degli artisti così profonda da incantare tutti. Lamorivostri sono state una scoperta e una sorpresa importantissima tale che la loro grinta poteva tranquillamente condurre tutta la serata fino alla fine. Del Canzoniere, che dire? Una garanzia! E la cosa che ha fatto grande questa edizione è stata proprio la capacità di tutti gli artisti di far convogliare a Castelnuovo amanti del folk da tutta Italia: c’erano persone dal nord Italia, dal Salento e addirittura dall’estero. Questo è quello che ci auguriamo per i prossimi anni: l’internazionalizzazione dei protagonisti, lo sguardo verso artisti e panorami stranieri che portino nel nostro quartiere e a Recanati il vento di innovativo di altre culture».

Anche per l’Associazione Iris un successo: da tre mesi fino a ieri, infatti, le ragazze dell’Associazione recanatese hanno curato la comunicazione sui social e i contenuti del sito e la costanza e il contatto diretto con il pubblico che ha seguito tutti gli aggiornamenti in un count down quotidiano, è stato ripagato dalla presenza del pubblico della due giorni. «Un lavoro mediatico – spiega l’Associazione Iris – che si è rivelato essere la chiave di volta capace di creare un ponte tra il pubblico, gli artisti e il particolare mondo di Castelnuovo».

Senza dubbio un’edizione da incorniciare, inaugurata sabato con il partecipato stage di organetto con François Heim, con il bal folk di Two Half dogs, Marca da Ballo, del Solstizio Mediterraneo e con l’animazione de I Passeri solitari. Emozionante e coinvolgente l’omaggio alla “Voce d’angelo di Castelnuovo” Beniamino Gigli proposto da Villa InCanto e dal Maestro Riccardo Serenelli e due tenori ospiti che si sono esibiti di fronte la casa natale di Gigli. Piacevole serata di musica e note grazie alla simpatia e maestria di Roberto Lucanero e Marco Meo che hanno fatto da apripista al Duo Heim di François e della figlia Camille all’arpa celtica.

Nel caldo torrido che ha accompagnato tutte le fasi della preparazione e che non ha fatto risparmiare il lavoro dei volontari dell’Associazione AmAnticA che ogni anno si impegnano nell’allestimento di tutto il rione e nell’organizzazione logistica, anche la seconda giornata del Festival ha dato modo alle persone intervenute di assaporare il folk e le sue infinite declinazioni. Se la novità del sabato è stata dedicata all’omaggio al Gigli, ieri, domenica, la novità è stata la rappresentazione teatrale dedicata alla storia di Castelnuovo e alla giovane Nicolina. Ma gli eventi che hanno surriscaldato ulteriormente gli animi, e i piedi, sono stati i due concerti che davanti una chiesa millenaria ferita dal terremoto, ha fatto battere le mani e ballare fino ad oltre la mezzanotte.

Lamorivostri e la grinta delle musiciste si è unita alla potenza surreale della musica del Canzoniere Grecanico Salentino che hanno, come previsto, infervorato anche i più reticenti mentre in ogni angolo nascevano piccoli gruppi intenti in pizzica e balli folk di ogni genere. Una chiusura di edizione quindi degna di AmAnticA, che ha riunito il popolo del folk, i curiosi, le Autorità e la comunità castelnovese tutti sotto lo stesso cielo, quello della passione per la musica.

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