Periodo particolarmente ricco di grazia per la Chiesa diocesana che si ritroverà il prossimo 22 ottobre all’abbazia di Fiastra per l’Ordinazione diaconale di tre giovani che stanno compiendo il loro percorso formativo in vista del sacerdozio nel Seminario missionario diocesano «Redemptoris Mater» di Macerata: si tratta di Luca Poli, Paul Felice e Andrea Rucci.

Luca Poli, di 29 anni, nato a Milano, ha iniziato il proprio percorso nel seminario di Macerata 9 anni fa e attualmente presta servizio a Recanati nelle parrocchie dei Santi Domenico e Agostino e di Santa Maria in Montemorello. «Terminato il percorso di studi presso la Facoltà teologica di Fermo – racconta – ho vissuto un’esperienza di missione in Cina di circa tre anni in una missio ad gentes. Il Signore mi ha donato, dopo aver superato varie difficoltà, di apprendere la lingua cinese e grazie a questa di annunciare l’amore di Dio in questa immensa nazione insieme ai fratelli della missio ad gentes».
«Sono molto grato – continua – a mia mamma che mi ha trasmesso la fede, alle mie comunità Neocatecumenali di Milano e Macerata nella parrocchia della Cattedrale che mi hanno accompagnato a maturare nella fede, infine ai formatori del seminario che mi guidano sostenendomi nella formazione. Sento vera per me la vocazione del profeta Isaia capitolo 6 versetto 8: Poi io udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò e chi andrà per noi?”. E io risposi: “Eccomi, manda me!».

Paul Felice proviene da Malta, dove è nato 28 anni fa; ora è attivo nella parrocchia Santa Maria Assunta a Cingoli. Anche lui ha trascorso tre anni di missione in Cina. «È stata un’esperienza molto forte in cui ho potuto sperimentare la bellezza dell’annuncio del Vangelo; ho potuto vedere la gioia sui volti delle persone che incontravano Gesù Cristo».
Ci ha raccontato i suoi sentimenti all’eminenza dell’Ordinazione diagonale: «Sono molto grato al Signore per tutto quello che ha fatto e sta facendo nella mia vita sicuro che il Signore mi chiama a seguirlo. In tutto questo, veramente non mi sento solo anzi sento che dietro di me c’è una schiera di fratelli che mi sostengono con le loro preghiere. E posso attestare che quello che dice Gesù a Pietro “chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto” e di questo sono testimone e grato al Signore».

Andrea Rucci ha 36 anni e, a differenza dei colleghi, verrà incardinato nella diocesi di origine, Pescara. Ha iniziato la formazione nel 2006 in Albania, ma dopo un incidente stradale si è trasferito al Redemptoris Mater di Macerata nel 2013. Ora il suo impegno è nella parrocchia del Preziosissimo Sangue di Porto Recanati. Al suo attivo ha 2 anni in missione nel Nord Italia, tra il Trentino e il Friuli. «Sono grato a Dio – ci dice – per la sua immensa bontà nei miei confronti giacché questi anni a Macerata sono stati fondamentali per la mia formazione e sono stato felice». «Adesso che Il Signore mi porta all’ordinazione diaconale non posso non benedire Dio per tutti i miracoli che ha compiuto nella mia vita e anche per tutti quelli di cui son stato testimone e per i quali non ho solo potuto gustare la veridicità della presenza e dell’esistenza di Dio ma per i quali sento ogni giorno di esser chiamato a donare tutta la mia vita a Dio. Ringrazio tutti coloro che mi han sostenuto e mi sostengono con la preghiera e ringrazio in particolare i formatori del seminario Redemptoris Mater di Macerata che sono stati per me “genitori” nella fede, altresì ringrazio Don Lorenzo Di Re, parroco a Porto Recanati, per avermi accolto e amato come un fratello. Ciò che oggi mi sento di testimoniare è anzitutto che, come dice la lettera di Giovanni: “..è Dio che mi ha amato per primo..” e di quest’amore misericordioso, non mieloso e sentimentalista, voglio essere testimone.

Il giorno prima, 21 ottobre, sempre all’Abbadia di Fiastra, riceverà l’Ordinazione sacerdotale Padre Michele Messi, maceratese di 39 anni che fa parte della comunità dei Passionisti a Morrovalle. Messi, dopo una gratificante esperienza lavorativa durata 10 anni, ha deciso di assecondare la chiamata alla vita religiosa che da sempre l’aveva accompagnato, ritrovando nel carisma dei Passionisti e nella loro vita fatta di preghiera e azione la realizzazione di se stesso.

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