Oggi, lunedì 13 novembre il sindaco Romano Carancini e l’assessore all’Urbanistica Paola Casoni saranno a Brescia per firmare la convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri che consentirà al Comune di Macerata di beneficiare del finanziamento previsto dal Piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate riservato al progetto “Quartiere Don Bosco”, presentato dall’Amministrazione nell’ambito del bando emanato nell’autunno 2015.

La cerimonia, presieduta dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, si terrà nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia a Brescia, prima città della graduatoria nazionale di 451 progetti – di cui 45 ammessi a finanziamento – nella quale Macerata, come è noto, si è classificata al 10° posto.

«Facciamo parlare i fatti che si traducono in risultati per la città dopo gli impegni assunti nel 2015 – afferma il sindaco Romano Carancini – quando i cittadini maceratesi ci hanno dato fiducia. In particolare vogliamo una città più bella, più attenta ai giovani, che sa scoprire e riscoprire i luoghi. C’è tutto questo nel finanziamento di 2.000.000 di euro che il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto a Macerata sulla base di un progetto di recupero dell’architettura ex G.I.L. e degli ex capannoni Rossini dove potranno lavorare start up di giovani».

«La firma della convenzione di lunedì prossimo – interviene l’assessore all’Urbanistica, Paola Casoni – ci consentirà di compiere un grande passo avanti nella rigenerazione degli spazi pubblici cittadini: accanto al restauro dell’ex G.I.L., i cui lavori procedono spediti, che restituirà ai cittadini la bellezza primaria di un’opera architettonica che era stata offuscata a lungo dai segni del tempo, potremo ora procedere al recupero di un altro grande contenitore nella zona gravitante intorno a viale Don Bosco e alla stazione: un complesso che attualmente è un non-luogo, un edificio abbandonato davanti al quale passare velocemente senza fermarsi, che diverrà invece un cuore pulsante di innovazione, servizi e spazi a disposizione dei cittadini: un’area che rinasce». 

Il progetto ideato dall’assessore all’urbanistica Paola Casoni e presentato dall’Amministrazione, che in Giunta ha approvato una delibera di ricognizione propedeutica alla firma della convenzione, ruota intorno a due progetti chiave di rigenerazione: il primo riguarda il restauro architettonico dell’edificio storico dell’ex G.I.L., futura sede APM, già avviato direttamente dal Comune, mentre il secondo, la rigenerazione degli ex capannoni Rossini in via Cincinelli, verrà realizzato con gli stanziamenti ministeriali pari a circa due milioni di euro.

Quest’ultimo intervento, denominato “OWL (Open Working Lab)”, si propone di valorizzare l’ex contenitore industriale ed è finalizzato a dargli  una nuova dinamicità sociale e produttiva.

All’interno del complesso verranno ricavati spazi e ambienti destinati a differenti finalità, ognuna delle quali potrà operare in autonomia, offrendo al tempo stesso una complessiva strategia di sinergia tra le parti: un incubatore d’impresa, in cui favorire l’insediamento di start-up innovative, un centro di servizi per la persona rivolto al mondo giovanile, aule per la formazione e spazi di socializzazione.

L’area potrà così diventare un’importante occasione di rivitalizzazione sociale e produttiva per l’intero quartiere che gravita intorno viale Don Bosco.

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