A 209 anni dalla sua fondazione, la Società Filarmonico-Drammatica si conferma centro aggregante per la città di Macerata. «Collaboriamo con numerose associazioni per tornare a essere motore culturale della città e contribuire così alla candidatura di Macerata capitale italiana della cultura 2020», ha affermato il presidente della Filarmonica Enrico Ruffini sabato sera alla festa di compleanno della Società. Fra i partecipanti c’erano anche il sindaco del Comune di Macerata Romano Carancini e il vicesindaco Stefania Monteverde, il questore Vincenzo Vuono, Rosaria Del Balzo Ruiti presidentessa della CRI-comitato di Macerata e della Fondazione Carima, Pierluigi Pianesi presidente dell’Associazione Le Casette, Daniela Gasparrini presidente dell’associazione musicale Appassionata, e Angiola Maria Napolioni principe dell’Accademia dei Catenati.

La serata si è aperta con lo spettacolo “È Natale” per la regia di Diego Dezi e realizzato in collaborazione con la Compagnia teatrale della Filarmonica. Nel momento dedicato ai saluti istituzionali, Ruffini ha ripercorso alcune tappe fondamentali della storia della Filarmonica e del suo rapporto con la città di Macerata. A cominciare dall’aspetto di genere: all’interno dell’associazione, infatti, le donne hanno diritto di voto oltre un secolo prima rispetto a quanto avvenuto con il suffragio universale in Italia. La direzione del gabinetto di letteratura e lettura, inoltre, veniva spesso affidata a figure femminili in un’epoca in cui la biblioteca della Filarmonica rivaleggiava per qualità e ampiezza del fondo librario con la biblioteca Mozzi Borgetti.

Il presidente ha ricordato anche che nei primi decenni dell’Ottocento nel teatro sociale di via Gramsci si rappresentavano le opere di Vittorio Alfieri, con ampio anticipo rispetto ad altri teatri importanti del territorio. Ancora, a metà dell’Ottocento i soci della Filarmonica fecero dono alla città dell’immobile che sarebbe stato adibito ad asilo Ricci, col preciso intento sociale di favorire l’alfabetizzazione infantile. Nella seconda metà del Novecento, all’inizio degli anni Settanta, donarono alla cittadinanza l’attuale centro estivo di via Ghino Valenti.

Il sindaco Carancini ha sottolineato l’importanza di avere uno spazio che rende maggiormente partecipata la crescita culturale della città. La serata di festeggiamenti si è arricchita della presenza di Francesco Micheli, già direttore artistico del Macerata Opera Festival.

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