Quanto sta accadendo alla nostra città sgomenta ed addolora ciascuno di noi.
Macerata è una città che ha fatto dell’accoglienza la sua peculiarità nei secoli. Siamo una comunità ospitale, da sempre.

A partire dall’assistenza data ai malati durante la peste del 1300 fino al periodo della seconda guerra quando ci fu l’occupazione da parte dei tedeschi.
Non abbiamo bisogno di dimostrare la nostra capacità di essere ospitali e generosi, parlano i nostri comportamenti quotidiani.

La cittadinanza maceratese adesso è impaurita e disorientata, ma non vacilliamo nella convinzione di ciò che siamo, l’intelligenza del cuore, quella che guarda alla persona senza alcuna distinzione, tanto meno il colore della pelle, ci appartiene per dna. La cattiveria non conosce etnia, è del genere umano esattamente come la bontà.

Quello che è accaduto alla povera ragazza è atroce e mi toglie il sonno, ma l’efferatezza di tale crimine non ha nulla a che vedere con il colore della pelle. I criminali al mondo purtroppo esistono esattamente come i benefattori. Di certo non si può negare però nel nostro Paese un disagio sociale forte rispetto al tema della sicurezza, lo Stato deve assumersi la responsabilità di non riuscire a gestire una problematica seria.

E’ evidente che c’è un’assenza di politica reale e regolata sull’immigrazione. Ma la reazione a tutto ciò, al fatto terribile di Pamela, non può, non deve essere assolutamente l’odio. Non dobbiamo permettere che un clima da far-west dove ciascuno pensa di fare giustizia da solo trionfi. Dico a tutti noi che è il momento di stringerci, di riflettere su un dolore che deve unirci non dividerci con polemiche strumentali.

Abbiamo scelto Macerata come Alzheimer Uniti Italia per il progetto pilota della “Comunità amica della persona con demenza” per la sua caratteristica all’accoglienza, tra l’altro confermata in questo anno e mezzo di sperimentazione, non ci siamo mai pentiti di averlo fatto perché la risposta è stata corale, oltre ogni aspettativa.
Non disperdiamo questo patrimonio, non permettiamo a niente e nessuno di contaminare il nostro senso profondo di rispetto della persona.

Il logo che rappresenta il progetto della Città amica della persona con demenza è un abbraccio ed è esattamente questo l’invito che rivolgiamo a tutti: di allargare le braccia e non cadere nella tentazione di serrarle.

A nome mio personale e dell’Associazione che rappresento esprimiamo alla famiglia di Pamela il profondo cordoglio ed il dolore per la terribile tragica perdita, manifestiamo inoltre la più ferma condanna ai fatti accaduti il 3 febbraio esternando il nostro sostegno e la vicinanza alle persone ferite.

Il Presidente
Manuela Berardinelli

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