LA PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25-30)
Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.
Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

MEDITIAMO
Gesù passa nella storia, senza essere preso nella storia. Passa tra la gente, senza essere preso dalla gente. Entra nelle vicende, senza essere preso dalle vicende.
La libertà di Gesù è la capacità di essere dappertutto senza essere vincolato da nessuna situazione, da nessuna persona, da nessuno dei condizionamenti. L’insegnamento è per noi, per essere liberi in tutto e sempre da tutto e da tutti.

UNA PAROLA DI LUCE
Lo scetticismo lamentevole non appartiene a chi è familiare con la Parola di Dio. (Papa Francesco)

UNA STORIA PER RIFLETTERE
Stavo passeggiando nei giardini di un Ospedale Psichiatrico, quando incontrai un giovane che, con aria profondamente riflessiva, stava leggendo un libro di filosofia… Il suo comportamento e la sua evidente buona salute mentale lo distinguevano notevolmente dagli altri ricoverati! Mi sedetti accanto a lui e gli chiesi: «Penso che tu sia nel posto sbagliato! Che ci fai, qui?». Lui mi guardò, sorpreso… Ma, visto che non ero uno dei medici, rispose: «È piuttosto semplice! Mio padre, un brillante avvocato, voleva che io diventassi come lui!
Mio zio, che possiede alcuni grandi supermercati, sperava che io seguissi il suo esempio. Mia madre voleva che io fossi l’immagine del suo amato padre. Mia sorella, mi metteva sempre davanti suo marito, come esempio di uomo di successo. Mio fratello voleva a tutti i costi trasformarmi in un ottimo atleta, proprio come lui.
E la stessa cosa è successa a scuola con l’insegnante di pianoforte e l’insegnante di inglese: convinti di essere l’esempio migliore che io dovessi seguire! Nessuno di loro mi aveva guardato, come uno dovrebbe guardare un uomo, ma come se fossero tutti in cerca di uno specchio… Così ho deciso di farmi ricoverare! Almeno qui posso essere me stesso!».

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