Pubblichiamo l’editoriale apparso sul sito dell’unità pastorale Immacolata Santa Croce di Macerata a firma di Luigi Taliani.


«Suo figlio è un indisciplinato!». Sono trascorsi una quarantina d’anni da quando insegnavo al Liceo Scientifico di Macerata e nei colloqui con i genitori quando era necessario mi usciva questa frase. E vedevo i muscoli sul volto dei genitori che esprimevano un senso di vergogna che invadeva l’interlocutore.

È bastato che fosse abolita qualsiasi “istruttoria” qualche dibattito in proposito perché la vergogna scomparisse. Per dei secoli c’è stato un “testimone” che “consegnava” l’impegno educativo dei genitori verso i figli. Certamente il risultato non era sempre garantito: il genitore poteva tradire il proprio dovere e il figlio poteva mostrarsi ingrato. Non esistevano né scappatoie né prove di appello: se un figlio si comportava da maleducato, questo chiamava in causa il suo educatore designato.

La vergogna fungeva da arbitro infallibile. La cronaca di questi giorni ci porta in casa notizie poco confortevoli di ragazzi irrispettosi, tracotanti, violenti, magari anche una lettura un po’ semplicistica e superficiale. L’analisi è questa: se i figli manifestano spesso maleducazione violenta, ciò accade perché abbiamo smesso di educarli. Agli studiosi, ai filosofi, ai sociologi, agli psicologi lasciamo il compito di approfondire le cause, le ragioni, le diagnosi e le prognosi. Tutti ci dobbiamo assumere le nostre responsabilità.

Dalla seconda metà del secolo scorso chi aveva ricevuto un’ educazione severa dai propri padri l’ha rigettata senza sostituirla con un’altra. E quindi si è spezzata la catena di trasmissione. Nel secondo dopo guerra ci si è frettolosamente sbarazzati delle istituzioni educative come poteva essere l’esercito, la scuola, la famiglia e i grandi partiti politici di massa. Ci si è sbarazzati della modernità, l’epoca che aveva creduto che non soltanto il soldato, lo scolaro e il figlio andassero educati, ma anche il cittadino e il militante. E questa china non può che peggiorare. Non ci si può aspettare che educhi i propri figli chi non è stato educato. Permane il mistero di una generazione che l’educazione l’ha ricevuta ma non trasmettendola ha “spezzato la catena”.

Lascia un commento

  • La Foto (141)
  • Lavoro (175)
  • Macerata (1.504)
  • MenSana (27)
  • Missioni (22)
  • Mondo (1)
  • Montefano (12)
  • Musica (20)
  • News (2.978)
  • Politica (81)
  • Pollenza (47)
  • Pop Corn (31)
  • Programmi (23)
  • Quaresima (57)
  • Recanati (591)
  • Regione (314)
  • Reportage (28)
  • Rubriche (16)
  • Rugby (16)
  • Salute (240)
  • Scuola (417)
  • Sinodo (3)
  • Sisma (292)
  • Social (591)
  • Società (1.193)
  • Sport (531)
  • Tolentino (407)
  • Treia (272)
  • Unimc (253)
  • Video (2.023)
  • Volley (234)