Si chiama così il progetto del Consiglio delle donne dedicato a donne e sport che oggi, alla presenza della presidente del Consiglio delle donne Ninfa Contigiani, di quello del Consiglio comunale Luciano Pantanetti e dell’assessore allo Sport Alferio Canesin, ha visto assegnare un premio all’ASD Sci Cai di Macerata.

L’attestato è stato consegnato nelle mani della giovane sciatrice Agnese Intermesoli, accompagnata dal presidente Carlo Riccitelli, in rappresentanza della componente femminile del club maceratese.

L’idea di un premio alle associazioni sportive maceratesi, come ha spiegato la Contigiani, nasce dopo il terremoto, con la convinzione che anche chi ha continuato a gareggiare in regione e fuori, anche a livello internazionale, dopo i terribili momenti dell’emergenza del sisma, abbia contribuito a tenere in vista le nostre terre, portandosi dietro una sorta di valore aggiunto, quello di un territorio che resiste e che pensa a ripartire e con esso quello della nostra città.

“In particolare – ha affermato la presidente del Consiglio delle donne, Ninfa Contigiani – al Consiglio delle donne non possono non stare a cuore quelle associazioni che hanno la sezione femminile, che spesso è protagonista e portatrice di risultati. Tanto più che il volontariato sportivo è un vero e proprio perno dello sport italiano mentre nel mondo professionistico si consumano ancora oggi evidenti disparità di trattamento tra donne e uomini, a tutti i livelli e man mano che si sale nei ranghi”.

“Purtroppo – ha detto l’assessore allo Sport Alferio Canesin – la disparità di genere ancora esiste anche nello sport e per superare questa cultura bisogna impegnarsi e partire dal basso. L’iniziativa del Consiglio delle donne è un segnale importante che va in questa direzione e l’augurio è che questo gap diventi sempre più sottile”.

In Italia le atlete guadagnano stipendi e premi minori dei colleghi maschi (un gender gap pay che oscilla tra il 17% e il 30%), non hanno tutela legale per la maternità e non sono nelle condizioni di avere coperture previdenziali per malattie, infortuni, pensione, né TFR. Sono conseguenze della legge n. 91/81, articola 2, che regola il professionismo sportivo, attribuendo lo status di professionisti solo a “gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi e i preparatori atletici che esercitano l’attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell’ambito delle discipline regolamentate dal Coni e che conseguono la qualificazione dalle Federazioni sportive nazionali, secondo le norme emanate dalle Federazioni stesse con l’osservanza delle direttive stabilite dal Coni per la distinzione dell’attività dilettantistica da quella professionistica”. Solo che di fatto, queste discipline e relativa regolamentazione sono limitate, per decisione di Federazioni e Coni a calcio, golf, pallacanestro, motociclismo, pugilato e ciclismo, mentre tanti di quelli che vedono un’alta partecipazione femminile non sono riconosciuti come pallavolo, nuoto, basket, atletica leggera, ginnastica, tennis.

“Così, sostenere il volontariato sportivo e al suo interno quello femminile – ha concluso la Contigiani – era e sarà per il Consiglio delle donne naturale, iniziando a rendere almeno merito della presenza femminile nelle associazioni sportive maceratesi e a valorizzarle anche attraverso riconoscimenti come quello che oggi abbiamo assegnato al CAI-Sci di Macerata”.

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