“Dire e fare”, “sabbia e roccia”, “alto e basso”. Su queste tre coppie di parole, in contrasto l’una con l’altra, si è incentrata l’omelia della Messa celebrata oggi dal Papa a Santa Marta. Il primo gruppo, “dire e fare”, contraddistingue due cammini opposti della vita cristiana: “Il dire è un modo di credere, ma molto superficiale, a metà cammino”, ha detto Francesco a proposito della prima coppia di parole: “Io dico che sono cristiano ma non faccio le cose del cristiano. È un po’ – per dirlo semplicemente – truccarsi da cristiano: dire soltanto è un trucco, dire senza fare. La proposta di Gesù è concretezza, sempre concreto. Quando qualcuno si avvicinava e chiedeva consiglio, sempre cose concrete. Le opere di misericordia sono concrete”. Anche la seconda coppia di parole, “sabbia e roccia” si articola tra due direttrici opposte, riferisce Vatican News: la sabbia “non è solida”, è “una conseguenza del dire”, un truccarsi da cristiano, una vita costruita “senza fondamenti”. La roccia, invece, è il Signore: “È lui, la forza. Ma tante volte, chi confida nel Signore non appare, non ha successo, è nascosto … ma è saldo. Non ha la sua speranza nel dire, nella vanità, nell’orgoglio, negli effimeri poteri della vita … Il Signore, la roccia. La concretezza della vita cristiana ci fa andare avanti e costruire su quella roccia che è Dio, che è Gesù; sul solido della divinità. Non sulle apparenze o sulla vanità, l’orgoglio, le raccomandazioni … No. La verità”. Il Signore “ha abbattuto coloro che abitavano in alto, ha rovesciato la città eccelsa, l’ha rovesciata fino a terra, l’ha rasa al suolo”, ha ricordato il Papa a proposito della terza coppia di parole, “alto e basso”: “I piedi la calpestano: sono i piedi degli oppressi, i passi dei poveri”: “Questo passo del profeta Isaia ha l’aria del canto della Madonna, del Magnificat: il Signore alza gli umili, quelli che sono nella concretezza di ogni giorno, e abbatte i superbi, quelli che hanno costruito la loro vita sulla vanità, l’orgoglio … questi non durano”. In questo periodo di Avvento, ha concluso Francesco, ci aiuteranno alcune cruciali domande: “Io sono cristiano del dire o del fare?”. “Costruisco la mia vita sulla roccia di Dio o sulla sabbia della mondanità, della vanità?”. “Sono umile, cerco di andare sempre dal basso, senza orgoglio, e così servire il Signore?”.
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