Un Natale unico a Tolentino quest’anno. Unico e indelebile perché, dopo più di due anni dal sisma dell’ottobre 2016, che ci aveva visto costretti a spostare tutta la vita del Santuario di San Nicola in un tendone adiacente al Convento, si è potuto tornare a celebrare il Natale in Basilica. I lavori di messa in sicurezza ci hanno restituito una chiesa solo parzialmente agibile, ma per noi è già molto. È un grande dono avere a disposizione tutta l’aula celebrativa, le cappelle laterali adattate a luoghi per le confessioni, la suggestiva cappella delle Sante Braccia dove è stata collocata l’urna del Santo.
Certo, i lavori eseguiti nei mesi da ottobre a dicembre 2018 non ci consentono ancora di vivere il chiostro, ma da una porta a vetri della Chiesa è possibile almeno scorgere un po’ della sua bellezza. Così è anche per il Cappellone, di cui è possibile ammirare almeno il primo ciclo degli affreschi di Pietro da Rimini, quello riguardante gli eventi della vita del Santo.
Rimangono ancora “ferite” la cappella del Sacramento e il Presbiterio, chiuso da un impalcatura e da pannelli di legno. Questa chiusura però ci ha dato la possibilità di riscoprire un’opera custodita nel Museo del Santuario, si tratta dello ”Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria” che ritrae anche i Santi Agostino, Nicola da Tolentino e Apollonia” ad opera di Marchisiano di Giorgio, ora esposto sopra l’altare maggiore.
Insomma domenica 16 dicembre è stata davvero una domenica della gioia non solo liturgicamente ma anche per la nostra Comunità agostiniana che è potuta tornare a celebrare in Basilica!
Ma è stata una domenica di festa per l’intera Città di Tolentino e per i paesi limitrofi. Lo sapevamo ma nei giorni del Natale il continuo afflusso di fedeli, turisti e pellegrini ce lo hanno confermato: Il complesso monumentale di San Nicola è davvero un bene di tutti e per tutti. Soprattutto i tolentinati ce lo hanno manifestato sui loro volti gioiosi e commossi come se fosse stata riaperta la propria casa.
Molti sono anche venuti a visitare il presepe realizzato nella prima cappella a sinistra dalla Confraternita della Madonna della Cintura e di San Nicola; tanti hanno approfittato della nostra presenza costante per accostarsi al sacramento della Riconciliazione e altri hanno fruito delle tante solenni celebrazioni che rendevano ancora più bella la Basilica e questi giorni di festa, solo per elencarne alcune non posso non pensare all’emozione personale provata nella celebrazione della Notte di Natale o ancora nel Canto del Te Deum la sera del 31 gennaio. Momenti toccanti e di vera fede sono state anche le celebrazioni della Festa della Santa Famiglia in particolare la Santa Messa della sera presieduta dal nostro pastore Nazzareno Marconi e la venuta dei Magi nella Solennità dell’Epifania con la presenza del vescovo emerito Claudio
Giuliodori, ora Assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Insomma davvero un “Natale unico” un “tempo di speranza per tutti”, una riapertura che è insieme una ripartenza per tutto il nostro territorio.