Nella Bolla di indizione per il Giubileo straordinario della Misericordia papa Francesco ha scritto: «L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole». Per comprendere questa parola giubilare, l’Azione cattolica diocesana estende un invito a partecipare, domenica 29 novembre alle ore 15 all’Abbadia di Fiastra, alla Lectio divina di inizio Avvento, tenuta da padre Giovanni Frigerio (nella foto), sul tema: «Il libro di Giona.

avvento

Un Dio misericordioso, un profeta che cammina lontano dal Signore». Il libro di Giona è una scelta per vivere bene l’anno giubilare, a pochi giorni dal suo inizio, perché Dio nel libro dichiara esplicitamente il suo perdono, ma lascia al libero arbitrio dell’uomo la facoltà di farsi perdonare: il profeta prepara la strada al perdono di Dio, aiutando gli uomini a capire che hanno bisogno di essere salvati; Giona è inviato a Ninive per farle capire che ha bisogno di essere perdonata, per preparare il cammino della salvezza, convincerla a lasciarsi perdonare da Dio: questa è la sua missione profetica. Ma Giona non è convinto completamente della sua missione nell’annuncio di un Dio misericordioso, che gli domanda se crede veramente ad un Dio che perdona. Questa domanda, dopo millenni di storia, è posta da Dio anche all’uomo contemporaneo, che deve decidere se entrare nella stanza della festa della misericordia: «Tu hai pietà del vicino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e io non avrei pietà di Ninive, la grande città, nella quale si trovano più di 120mila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?».

Il cardinale Ratzinger, in una conferenza tenuta nel 2003, commentando il libro di Giona, parlò proprio di conversione e misericordia: «L’esperienza dei grandi convertiti, nella storia della Chiesa, fu che il sì a Cristo e alla sua Chiesa, il battesimo, innanzitutto comportò un inizio completamente nuovo, cambiò dal fondo la loro vita. Ma se avevano pensato che a quel punto tutto era fatto e nuovo per sempre, dovevano sperimentare che la strada della conversione andava quotidianamente ripresa e di nuovo percorsa».

Presidenza diocesana di Azione cattolica

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