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La tappa a Recanati: il Vescovo Marconi in preghiera davanti la statua della Vergine Maria

Tra i promotori della Peregrinatio Mariae, figura anche l’Opera Romana Pellegrinaggi, che con il supporto logistico ha contribuito a rendere il “pellegrinaggio” della riproduzione della statua della Vergine un chiaro segno di fede concreta e condivisa. Emmaus ha interpellato il referente dell’Orp, Pietro Antonelli, per comprendere ancora meglio le dinamiche organizzative dell’evento.

In che modo l’Opera Romana Pellegrinaggi ha supportato l’iniziativa della Peregrinatio Mariae?

Ci siamo attivati nel modo più funzionale e collaborativo. Opera Romana Pellegrinaggi ha volentieri messo a disposizione tutti i suoi contatti e la sua rete pastorale lungo il territorio, affinché la Vergine ricevesse una degna accoglienza al suo passaggio.

Da dove nasce l’idea di rendere la statua della Vergine “pellegrina” tra i pellegrini e quali sono gli intenti?

Nei nostri incontri con la delegazione dei «Cammini Lauretani», avevamo sottolineato più volte la necessità di tornare a valorizzare il prima possibile la Via Lauretana come cammino di pellegrinaggio da e verso Roma: la promozione passa anche dal far riprendere coscienza ai territori interessati di essere attraversati da una storica via di pellegrinaggio. Chiedendoci quali azioni intraprendere anche in vista del Giubileo, è parsa quanto mai efficace l’idea di lanciare una Peregrinatio con l’immagine della Vergine Lauretana, facendola sostare nei borghi e nelle città che le cronache dei pellegrini dei secoli passati ci segnalavano come tappe importanti del loro pellegrinaggio. Inoltre, Maria, che si fa pellegrina, viene a dirci che nel nostro pellegrinaggio della vita non siamo soli, lei ci è accanto e ci sostiene.  Era anche con questo spirito e cercando questa protezione, che i pellegrini andavano a Loreto tante volte, prima d’imbarcarsi da Ancona per la Terra Santa.

Che tipo di accoglienza avete riscontrato nei territori che avete percorso, dal Lazio alle Marche, passando per l’Umbria?

Un’emozione unica: Maria è stata veramente una “calamita” capace di attirare a sè una moltitudine di gente! Ad ogni tappa i fedeli crescevano di numero, accogliendo con gioia la Vergine pellegrina, attraverso quella semplicità, vera e profonda, di una devozione popolare, dalla quale come Chiesa dobbiamo ripartire, consapevoli che il messaggio Evangelico per la donna e l’uomo di oggi è quanto mai attuale. Di fronte alla sacra effigie si sono radunati bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani, un popolo che mi ha fatto impressione. Per dare alcuni esempi, a Civita Castellana, non hanno lasciato mai sola Maria, per tutta la notte hanno vegliato con lei; ad Otricoli, un paese intero si è riversato per strada: ad accoglierci, ci saranno state più di mille persone; inoltre, a Foligno, il Vescovo ha voluto abbinare le celebrazioni della Peregrinatio con la festa di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, per sottolineare che Maria entra nella nostra quotidianità e non ci chiede cose straordinarie, ma solo di vivere appieno il nostro oggi. Infine, nelle Marche, mi ha sconvolto l’atteggiamento di vicinanza della popolazione alla Vergine Lauretana, era come respirare l’aria di quando ti viene a trovare un caro amico a casa, l’accoglienza è stata di affetto e complicità, pur rimanendo nella più totale semplicità di un incontro privato e familiare.

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