«Grazie di questo vostro impegno. Vi affido all’intercessione di san Giuseppe lavoratore. Che il Volto della misericordia di Dio, che sempre illuminò la Santa Famiglia a lui affidata in custodia, risplenda sul vostro cammino e vi indichi sentieri di creatività e di speranza. Il vostro lavoro io l’ho molto a cuore, perché soffro quando vedo tanta gioventù senza lavoro, disoccupata. Pensate che qui in Italia, dai 25 anni in giù, quasi il 40% di giovani disoccupati!».

Così si è rivolto papa Francesco ai gruppi del progetto Policoro per celebrare i 20 anni di attività, in cui ha promosso la nascita di oltre 500 esperienze lavorative (in particolare consorzi, cooperative e piccole imprese) le quali a loro volta hanno creato circa 4.000 nuovi posti di lavoro. Silvia Savoretti ed Emanuele Severini, animatori di comunità del Progetto Policoro della diocesi di Macerata, ci hanno raccontato l’incontro con papa Francesco.

«Lunedì 14 dicembre abbiamo avuto la gioia di incontrare Sua Santità nell’udienza straordinaria dedicata ai 20 anni del Progetto Policoro. Eravamo quasi in 4mila tra Animatori di Comunità del presente e del passato, sacerdoti, vescovi, direttori di uffici pastorali, collaboratori ed amici che condividono i valori del Policoro, rappresentanti di gesti concreti che sono stati accompagnati nella realizzazione di progetti di autoimprenditorialità.

Ad accoglierci anche il Presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, il Segretario Generale, mons. Galantino, i direttori dei 3 uffici nazionali cui fa capo il Progetto Policoro (Pastorale Giovanile, Pastorale Sociale e del lavoro, Caritas). Abbiamo vissuto un momento speciale: papa Francesco, denotando una conoscenza e una passione particolare per le tematiche affini al Progetto Policoro, ci ha donato parole di incoraggiamento e di sostegno ribadendo più volte la Sua vicinanza alla missione degli Animatori di Comunità e ricordandoci con forza che il tema del lavoro gli sta molto a cuore».

Promosso dalla Cei, avviato nel 1995 per rispondere all’emergenza lavoro, forma giovani, lancia cooperative; ha creato finora 4.000 posti di lavoro

Allora spiegateci cosa è il Progetto Policoro
«Per raccontare il Progetto Policoro ci serviamo delle parole rivolte a noi dal Santo Padre: “20 anni fa nasceva il Progetto Policoro, frutto del Convegno ecclesiale di Palermo. Il Progetto veniva alla luce con una volontà precisa: quella di individuare risposte all’interrogativo esistenziale di tanti giovani che rischiano di passare dalla disoccupazione del lavoro alla disoccupazione della vita.
Nel suo tentativo di coniugare il Vangelo con la concretezza della vita, questo Progetto rappresentò da subito una grande iniziativa di promozione giovanile, una vera occasione di sviluppo locale a dimensione nazionale. Le sue idee-forza ne hanno segnato il successo: la formazione dei giovani, il lancio di cooperative, la creazione di figure di mediazione come gli ‘Animatori di Comunità’ e una lunga serie di Gesti concreti, segno visibile dell’impegno di questi 20 anni di presenza attiva”».

Il Policoro è un progetto promosso dalla CEI dal 1995 come segno concreto di attenzione, vicinanza e aiuto ai giovani in uno dei problemi da loro più sentiti: quello della mancanza di lavoro. Mancanza di lavoro che si traduce nell’impossibilità di una propria realizzazione professionale e ancor prima umana, impedendo al giovane di guardare con serenità al futuro, con ricadute negative anche sul versante familiare e generativo.

Perni del Progetto Policoro sono i 3 Uffici Pastorali della Caritas, Pastorale Giovanile e Pastorale Sociale e del Lavoro, coordinati da un Animatore di Comunità (AdC) avente incarico triennale, e da un Tutor. Il Progetto Policoro è stato avviato per la prima volta nella regione Marche nel 2012. La diocesi di Macerata vi ha aderito nel 2013. Attualmente sono 10 su 13 le diocesi marchigiane aderenti».

Macerata vi aderisce dal 2013

Papa Francesco ha detto che rappresentate un segno di speranza: cosa significa?
«L’animatore è un artigiano delle connessioni: incontra il Vangelo nel volto dell’altro, attiva processi concreti, promuove un cambiamento culturale con una diversa concezione del lavoro. Essere segno di speranza vuol dire testimoniare con la nostra presenza che un’altra strada è possibile, che una nuova economia è possibile, che si può uscire dallo scoraggiamento e dalla solitudine.

Vuol dire mettersi fianco a fianco dei tanti rassegnati per impegnarsi insieme e con coraggio nel creare o migliorare le proprie possibilità lavorative. Vuol dire far sentire al giovane che la Chiesa c’è, è presente concretamente, manda qualcuno che lo accoglie, si interessa a lui in uno dei suoi più grandi e concreti problemi quotidiani.

Papa Francesco ci ha invitati a “continuare a promuovere iniziative di coinvolgimento giovanile in forma comunitaria e partecipata, a sostenere le nuove energie spese per il lavoro, a promuovere uno stile di creatività che ponga menti e braccia attorno a uno stesso tavolo, a pensare, progettare e ricevere aiuto insieme. E qui c’entra la Chiesa, perché è Madre di tutti!”».

Per informazioni:
Emanuele Severini
c/o Diocesi – Piazza Strambi, 3 – 62100 Macerata (Mc)
Telefono 0733/232795 – Fax 0733/268307
diocesi.macerata@progettopolicoro.it

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