«Candidiamo la nostra città per concorrere alla designazione di Capitale Italiana della Cultura 2018 – afferma il sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo – lo straordinario successo del film “Il giovane favoloso”, realizzato grazie al contributo della Regione Marche e di un pool di imprenditori locali, ha catapultato il nome di Recanati sui media nazionali e internazionali. I numerosi premi vinti dal film di Mario Martone in Italia e nel mondo hanno consentito finalmente di apprezzare un Giacomo Leopardi di tutti e per tutti, poeta ed intellettuale sopraffino ma, soprattutto, un uomo straordinariamente moderno. La nostra città sta cercando con grande energia di diventare città di cultura e di turismo. Abbiamo realizzato i parcheggi, abbellito il centro storico, con l’Art Bonus recupereremo in primavera la Torre del Borgo, simbolo di Recanati, ed entro l’estate anche la tomba di Beniamino Gigli, l’altro nostro “giovane favoloso”. Durante l’anno, si susseguono iniziative culturali di livello che culminano nella prima settimana di luglio ne “I Giorni del giovane favoloso. In festa con Giacomo”. Crediamo che Recanati ce la possa fare, con il sostegno di tutta la regione: istituzioni, università, associazionismo, realtà economiche e produttive e i cittadini».

Una delle scene più celebri del film di Martone

«L’iniziativa di selezionare ogni anno la Capitale Italiana della cultura – si legge nel bando del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo. L’impulso a tradurre in iniziativa nazionale l’iniziativa europea stabilita con la Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio nel 1999 è derivato dal successo straordinario del processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019. I risultati hanno mostrato come attraverso un percorso che mette la cultura al centro delle scelte programmatiche urbane si possono mobilitare le migliori forze e le migliori capacità di visione del futuro, aggregare intorno al progetto ampi settori della popolazione e garantire quindi l’impatto sociale dell’azione e il suo prolungamento oltre l’anno delle manifestazioni. È emersa questa straordinaria vocazione delle città italiane che, con apposita norma, si è ritenuto necessario sostenere e valorizzare attraverso il riconoscimento annuale di Capitale Italiana della Cultura. Il conferimento del titolo si propone i seguenti obiettivi: stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica, sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale, valorizzare i beni culturali e paesaggistici, migliorare i servizi rivolti ai turisti, sviluppare le industrie culturali e creative, favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana».

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