«Ho imparato prima a suonare che a leggere e scrivere». Si è aperto con queste parole di Laura Marzadori l’incontro della violinista e del pianista Olaf John Laneri con gli studenti della Scuola di Studi Superiori «G. Leopardi» dell’Università di Macerata, nella sede di Villa Cola, alla presenza del direttore della Scuola, Angelo Ventrone, della presidente di Appassionata, Daniela Gasparrini, e di David Taglioni, direttore artistico della stagione concertistica organizzata dall’associazione musicale.
Hanno raccontato di sé e del loro percorso umano e professionale i due artisti che si esibiscono stasera, lunedì 8 febbraio, al Teatro Lauro Rossi (con brani di Beethoven, Grieg, Ravel) nell’ambito dei concerti in cartellone proposti da «Appassionata». «Non è stato facile, anzi faticoso – ha ricordato la Marzadori, classe 1989, primo violino all’Orchestra Teatro della Scala di Milano -, ho lasciato e ripreso il liceo, perché la carriera da professionista è cominciata molto presto».

E proprio del suo ruolo nell’Orchestra più importante d’Italia, ha raccontato: «È un posto di grande responsabilità umana e musicale. Non basta suonare bene, devi avere tante caratteristiche: essere collaborativo, facendosi però sempre rispettare perché hai un ruolo di leadership, sei il tramite fra il direttore e l’orchestra. Quella del teatro alla Scala conta 130 musicisti e io non avevo mai suonato in un’orchestra. Però, nonostante la mia giovane età, ho conquistato la fiducia dei miei colleghi. Anche l’essere donna poteva diventare una difficoltà, perché, prima di me, solo un’altra donna ha ricoperto quel ruolo, che era vacante da molto tempo».

Uno spettacolo alla Scala di Milano
Uno spettacolo alla Scala di Milano

«Appassionata promuove questa serie di incontri fra artisti affermati e giovani in formazione – ha spiegato Daniela Gasparrini – perché è fondamentale far comprendere che, anche quando l’obiettivo a volte sembra sfuggire dalle mani, non bisogna mai stancarsi di coltivare le proprie qualità».

 
A chi le ha chiesto come vincere la paura di spiccare il volo, la Marzadori ha risposto: «Bisogna essere onesti con sé stessi, conoscere le proprie capacità. Ad ogni passo da fare, chiedetevi se è quello che volete davvero o siete influenzati da chi vi circonda. Cercate la forza dentro di voi. A me è successo col concorso per il posto alla Scala: mi è venuta fuori una forza incredibile, perché era un desiderio che avvertivo fortissimo. A quel punto, non può succedere niente di diverso da quello che vuoi tanto profondamente».
«Il sacrificio necessario col tempo diventa un’esigenza: studiare ore su ore, fino a undici ore al giorno, diventa un modo per esprimersi», ha spiegato quindi Laneri. Il pianoforte, che è uno strumento indiretto, una serie di leve che fanno nascere il suono, permette di mantenere una sorta di pudore. «La musica – aggiunge l’artista – mi consente di far arrivare agli altri le mie emozioni, non posso non parteciparla a tutti. E, laddove di solito la gente comunica tramite il telefono o le email, il pianoforte è per me lo strumento con cui stabilire contatti».

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