Sono la prevenzione e la riduzione del rischio del gioco d’azzardo patologico gli obiettivi del progetto Game Over che verrà messo in campo dall’Amministrazione comunale di Recanati per contrastare il fenomeno della ludopatia. L’argomento è stato al centro dell’ultima commissione welfare che si è svolta in Comune alla presenza del sindaco Francesco Fiordomo, della delegata alla sanità Antonella Mariani e dell’assessore alle Politiche sociali Tania Paoltroni.

ludopatiaQuella che si sta rivelando come una vera e propria “piaga” sociale dell’era moderna, non smette di interpellare il ruolo che le istituzioni possono giocare in questo delicato ambito, senza sottovalutare i costanti, allarmanti avvertimenti di chi opera in campo medico per contrastare il fenomeno. Un fenomeno che costituisce una dipendenza pericolosa, amplificata ancor di più dalle opportunità offerte dal Web. Nell’epoca multimediale, infatti, la figura classica del giocatore d’azzardo ha subìto un’evoluzione: ora non si è più segregati nei luoghi deputati alle bische illegali, basta essere in possesso di un pc collegato a Internet e di una carta di credito per definirsi «giocatore compulsivo», senza freni inibitori, nè pratici. Senza incorrere nello sguardo giudicante altrui, infatti, mancando la funzione socializzante del gioco che diviene un rituale solitario, come in altre che vengono definite «net-patologie», il soggetto rimane imprigionato in un circolo vizioso, al punto da trascurare, nei casi patologici, i rapporti umani, sociali e familiari. Che sia privatamente, in casa propria, o nei locali pubblici, l’azzardo rimane comunque una delle urgenze da contrastare, su cui i Sert (Servizi per le dipendenze patologiche delle Asl) e diverse altre Associazione, in varie regioni d’Italia, sono attivamente impegnate.

L'assessore Tania Paoltroni
L’assessore Tania Paoltroni

«Considerando che il gioco d’azzardo lecito è materia statale e i Comuni non hanno alcun potere regolativo, ispettivo ed autorizzativo – spiega l’assessore alle Politiche sociali – risulta essere fondamentale la strategia volta alla prevenzione alla formazione ed all’informazione, con particolare attenzione ai giovani ed ai proprietari di esercizi commerciali per far comprendere loro la grande responsabilità educativa che essi hanno nei confronti della società. L’Amministrazione comunale di Recanati, dunque, insieme alle forze di minoranza sensibili al problema si sono confrontate in commissione valutando il progetto proposto dal settore sociale in collaborazione con quello scolastico, il quale consiste nella realizzazione di un’azione di sensibilizzazione verso gli studenti della scuola Primaria di secondo grado, soggetti sensibili alla problematica in questione».

Il progetto prevede un concorso di idee per la realizzazione del logo da assegnare alla campagna di sensibilizzazione, l’attivazione di un percorso di formazione rivolto agli insegnanti della scuola Primaria di secondo grado e l’organizzazione e promozione di un evento-spettacolo di informazione rivolto a tutta la cittadinanza. Inoltre, aggiunge la Paoltroni, è prevista la concessione di un pacchetto promozionale rivolto agli esercenti di attività economiche di Recanati che scelgono di togliere o di non istallare nel proprio locale apparecchi per il gioco d’azzardo lecito quali esonero totale dei diritti d’istruttoria comunale per qualsiasi pratica amministrativa, fruizione di spazi pubblicitari sul sito comunale e sul giornalino comunale, fornitura di una vetrofania con il logo del progetto.

«Molto utile – spiega ancora l’Assessore – si rivela la collaborazione avviata con l’Ambito Sociale per la prevenzione, poiché la voce di un gruppo, di una rete ben organizzata e coordinata ha una risonanza più potente rispetto ad una singola proposta. La ludopatia non va affatto sottovalutata perchè è una patologia con risvolti sociali molto impattanti. Il miraggio di una vita più agiata spinge molte persone a sfidare la sorte in modo compulsivo portando alla distruzione di famiglie, persone e comunità. Il gioco d’azzardo, infatti, sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero e produce sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale e falsa aspettativa per il futuro. Altera i presupposti morali e sociali dei cittadini e mette a rischio i legami e la sicurezza di tante famiglie».

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