Molto partecipato l’incontro pubblico promosso dall’Associazione “Dialogo Più”, presso la libreria Del Monte a Macerata, in occasione della presentazione del libro: L’Islam spiegato a chi ha paura dei musulmani (leggi qui l’articolo), curato da Michele Zanzucchi, direttore della rivista «Città Nuova».

L’Imam Mohamed Tarakji, della Comunità islamica maceratese interviene al dibattito
L’Imam Mohamed Tarakji, della Comunità islamica maceratese interviene al dibattito

La teologa Viviana De Marco, docente di Teologia Sistematica presso l’Istituto Teologico Marchigiano, dopo aver salutato l’Imam Mohamed Tarakji, della Comunità islamica maceratese, l’Assessore alla Cultura e Vicesindaco del Comune di Macerata Stefania Monteverde presenti all’incontro e aver portato il saluto augurale del direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso Paolo Matcovitch, impegnato in Ancona nel Consiglio delle Chiese Cristiane delle Marche, è subito entrata nel contenuto del libro. Nel testo, curato da Michele Zanzucchi, quindici ricercatori, giornalisti, religiosi, imam e teologi hanno affrontato il problema da diverse angolazioni tanto da risultare – come ha affermato la De Marco, a conferma del titolo L’Islam spiegato a chi ha paura dei musulmani – una forma di «dialogo vivo a più voci tra diversi interlocutori, portatori di esperienze e testimonianze concrete sull’Islam; non quindi un dialogo sui massimi sistemi e sulle teorie ma sulla vita e sulla necessità di incontrarsi per conoscersi, guardarsi negli occhi al fine di superare luoghi comuni e paure».

Michele Zanzucchi, curatore del libro, in dialogo con la teologa Viviana De Marco
Michele Zanzucchi, curatore del libro, in dialogo con la teologa Viviana De Marco

Zanzucchi, rispondendo a varie domande della De Marco, ha spiegato che il percorso di conoscenza dell’Islam da parte sua è nato da lontano. Fin dal 18 maggio 1997, quando Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari da sempre in prima linea nel Dialogo ecumenico e interreligioso, fu invitata dall’Imam Wallace Deen Mohammed (leader della American Muslim Mission con oltre due milioni di seguaci), a dare la sua testimonianza presso la Moschea di Harlem, a New York, intitolata a Malcolm X, il celebre leader nero che tante speranze suscitò nei musulmani americani negli anni Sessanta, prima di finire ucciso proprio vicino alla Moschea. «Chiara fu la prima donna, cristiana e bianca – ha osservato Zanzucchi – che parlava nella Moschea». A quell’incontro, che da molte autorità fu definito storico, erano presenti per ascoltarla oltre tremila persone, tra le quali il curatore del libro.

Un altro momento dell'incontro
Un altro momento dell’incontro

Nel testo, ha aggiunto il direttore di «Città Nuova», troviamo racconti di fatti e persone «che riguardano sì il profeta Mohamed ma anche l’ultimo musulmano che sbarca a Lampedusa». L’intento è perciò quello di mettere a fuoco «alcuni gravi problemi del mondo musulmano di oggi, ma anche taluni problemi paralleli dell’Occidente: nessuno può chiamarsi fuori dalla grave crisi odierna». «Certo – ha sottolineato Zanzucchi – le ragioni che ci impongono di fare i conti con la presenza musulmana sono molte, ma l’Occidente fatica a comprendere un mondo che gli sfugge. E l’Islam fatica a comprendere l’Occidente». «Per questo – ha concluso – è estremamente necessario un dialogo aperto, da non confondere con il buonismo, l’irenismo o il sincretismo religioso di chi, per amor di pace, è disposto a rinunciare o a confondere i suoi princípi». Occorre cioè un dialogo autentico e pratico, che nasce e si sviluppa nel fare insieme qualcosa di concreto in funzione del bene comune e della vera pace, «basato sulla reciprocità, sul rispetto della diversità, sulla mutua conoscenza, adeguata e intelligente, per sconfiggere la paura». Il dialogo naturalmente non deve in alcun modo essere finalizzato alla pretesa di convertire qualcuno perché, come ha rimarcato lo stesso Zanzucchi: «il cristiano che si sforza di conoscere l’Islam diventa più cristiano, e colui che professa la fede islamica, ma che si sforza di conoscere il cristianesimo, diventa più coerente con il suo credo».

L’Imam Mohamed Tarakji, da sempre impegnato a favorire il dialogo tra fedi diverse, intervenendo nel dibattito, ha apprezzato molto il libro di Zanzucchi condividendone il contenuto, «i valori comuni di fraternità, le tre sfide aperte con l’Occidente: la dimensione comunitaria della vita, i legami globali, la presenza di Dio nella società». Per vincere la paura – ha poi sostenuto – è necessario «differenziare l’Islam, i valori dell’Islam, di convivenza fraterna e di pace, da ciò che trasmettono alcuni musulmani o sedicenti tali. Il terrorismo criminale, da rifiutare con sdegno, non c’entra niente con la religione, con l’Islam».

L’assessore alla Cultura e vicesindaco del Comune di Macerata Stefania Monteverde, portando il saluto dell’Amministrazione, ha posto in fine l’accento sul fatto che «Macerata si presenta come città accogliente e solidale, aperta al dialogo interreligioso, alla solidarietà fraterna, al rispetto fra le varie culture e religioni».

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