Il vescovo Nazzareno Marconi è soddisfatto, perché i primi passi del progetto di riordino e potenziamento dei media diocesani sono incoraggianti. «Avevamo due obiettivi, di pari importanza ma apparentemente in contraddizione: ridurre i costi e contemporaneamente essere più presenti e realizzare una comunicazione più efficace».
Qualcosa di simile alla quadratura del cerchio…
No, niente di equilibristico, solo la disponibilità a ridiscutere con libertà, senza farci imbrigliare dal passato, su ciò che ci serve e su quanto possiamo spendere.
Il risultato è stato la chiusura del settimanale diocesano…
Ci sono realtà, come Avvenire, in cui la carta ha un senso e un valore che giustificano l’impegno a sostenerle; nel caso di Emmaus la sproporzione tra i costi e i ricavi non lasciava speranze di recupero. Però, sottolineo, la scelta non è stata di «chiusura e basta». Siamo andati sul web con una presenza che non è un alibi per il disimpegno: il sito che è diventato subito una presenza autorevole e riconosciuta nel panorama locale.
Le quattro pagine mensili su «Avvenire» come nascono?
Come ho già detto, non disprezzo la carta, tutt’altro! Per questo quando dal quotidiano cattolico ci è giunta la proposta di un inserto mensile a costi per noi abbordabili, ho dato subito il mio assenso convinto. E l’esordio è stato sicuramente positivo: questa esperienza ci offre un’occasione mensile di comunicare ciò che abbiamo da dire come Chiesa locale anche nelle edicole e tra i lettori di Avvenire del Centro Italia.
In apertura dell’intervista parlava anche dell’obiettivo di una «comunicazione più efficace». . .
Sì, e questo contiamo di conseguirlo attraverso la collaborazione e la convergenza dei media che fanno riferimento alla diocesi. Se il web è il canale con maggiori potenzialità di raggiungere le età più giovani, con Avvenire possiamo conservare il rapporto con chi ancora non si è familiarizzato con Internet. E poi ci sono anche radio e tv che fanno riferimento alla diocesi e che per fortuna sono ben radicate. Il progetto ha permesso l’avvio della collaborazione tra tutti questi media, che fino a poco tempo fa lavoravano ciascuno per conto proprio. La strada non sarà breve, ma la buona volontà non manca.