«Al nuovo presidente della Corte Costituzionale con la più vive felicitazioni e l’affetto di tutta la “sua” Università di Macerata». Sono le congratulazioni inviate dal rettore Luigi Lacchè a Paolo Grossi, uno dei più importanti giuristi e storici del diritto del nostro tempo, maestro per più generazioni di studiosi di tutto il mondo, eletto ieri al vertice della Consulta.

Grossi ha vinto la cattedra in storia del diritto italiano nel 1963 proprio alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Macerata, di cui è stato preside dal 1964 al 1966. Primo e altrettanto illustre allievo di Grossi è stato il prof. Mario Sbriccoli (giurista formatosi, nei primi anni ’60, nell’Ateneo maceratese, ha professato nella Facoltà di Giurisprudenza, per trentacinque anni, gli insegnamenti di storia del diritto, ndr).

Tribunale-minori-Bologna_affidmaneto_coppia-omosessuale-1200x661Nel giugno del 2013 l’Ateneo maceratese lo ha omaggiato (in foto) conferendogli la laurea honoris causa in Studi politici e internazionali.

«Macerata – disse Grossi in quella occasione – è un po’ anche mia come istituzione accademica. I cinque anni trascorsi qui sono stati per me estremamente fertili. Qui c’era una comunità di giovani giuristi da cui ho appreso molto. Ricordo i colloqui e i dialoghi fecondi che facevamo in questa aule o durante le lunghe passeggiate intorno alle mura. Un colloquio fitto con gli studenti, soprattutto con uno di essi, diventato per me un Maestro dal punto di vista intellettuale, Mario Sbriccoli, che una morte rapace ha tolto alla nostra familiarità e impedisce di essere fisicamente qui presente. Questa nostra comunità è segno di quello che abbiamo costruito insieme e rappresenta una profonda sintonia culturale che si è instaurata tra di noi».

Nel suo lungo e coerente percorso di ricerca, Paolo Grossi ha saputo coniugare la riflessione sull’esperienza storica del diritto con una visione globale dei problemi che investono il ruolo del giurista e più in generale dell’intellettuale chiamato a interpretare i fenomeni del proprio tempo. Profondo rinnovatore del metodo storiografico, ha favorito l’incontro e il dialogo tra giuristi e storici segnalando la vocazione costruttiva della scienza giuridica e affermando il carattere unitario del pensiero giuridico.

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