La Parola di oggi
Nel dialogo con i suoi avversari Gesù dà prova di piena lucidità. Egli capisce perfettamente che, preso nel gorgo del male, va verso la morte. Ma afferma che questa morte sarà per lui la vita. Annuncia nella sua condanna, ormai inevitabile, la sorgente della salvezza. Questa salvezza già si afferma, poiché alcuni aderiscono a lui, comprendendo i suoi propositi che sembrano così strani.

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,21-30)
Di nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico. Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Una storia per pensare
C’era una volta una virgola, seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano.
Perfino i bambini delle elementari si facevano beffe di lei. Che cos’è una virgola, dopo tutto? Nei giornali nessuno la usa più. La buttano, a casaccio. Un giorno la virgola si ribellò. Un importante capo di Stato, dopo un lungo colloquio con gli emissari di un governo avversario, scrisse un breve appunto: «Pace, impossibile lanciare i missili» e lo passò frettolosamente al generale che era capo del suo esercito. In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si spostò. Si spostò solo di una parola, appena un saltino. Quello che lesse il generale fu: «Pace impossibile, lanciare i missili». E scoppiò la Guerra Mondiale.
Siamo spesso così presi dalle grandi cose e magari vediamo come grandi tutte le cose che facciamo, da non porre la dovuta attenzione alle piccole cose, che spesso sono importanti. Chi vuol davvero costruire qualcosa di buono deve dare attenzione ai particolari, valorizzare i piccoli e non trascurare neanche le virgole…

Vestire gli ignudi
Davanti ai grandi problemi del mondo può sembrare una cosa secondaria preoccuparsi di questa opera di misericordia: di fatto nelle nostre civiltà occidentali gettiamo via così tanti abiti perché non sono più di moda che ci vuole davvero poco a raccoglierli, dare ad essi una sommaria lavata e spedirli come carità in qualche Paese del Terzo Mondo. Basta guardare le foto che ci spediscono i nostri missionari, con i bambini dei villaggi dell’Africa, che magari non hanno molto da mangiare, ma sono ben vestiti con i nostri abiti usati, secondo la moda di due o tre stagioni fa. Può sembrare un efficiente atto di carità, e in parte certo lo è, ma non ci fa uscire dalla logica di scarto e di spreco che caratterizza il nostro mondo dell’apparire e ci tocca nel profondo più di quanto siamo disposti ad ammettere. Nei verbali di interrogatorio di una ragazzetta romana di 14 anni, non una disperata, ma una figlia della classe media, che era entrata in un giro di prostituzione minorile, emerge un quadro inquietante. Dagli stralci pubblicati si comprende che questa adolescente aveva deciso di prostituirsi per potersi comperare abiti alla moda, accessori firmati, per sfoggiare davanti alle compagne di classe, un guardaroba di qualità. Agli inquirenti che le chiedevano se era decisa a tornare ad una vita normale, confessava candidamente che non sapeva se sarebbe stata capace di rinunciare a prostituirsi di nuovo, perché l’attrazione di una vita alla moda nella quale era invidiata da tutte le sue coetanee era molto forte. Questa adolescente aveva trovato il modo di rivestire il suo corpo di abiti preziosi, ma la nostra società non si era preoccupata di insegnarle la bellezza di rivestire l’anima. Essa era tristemente molto più nuda ed esposta alle intemperie del male di tanti poveri ma profondamente dignitosi che abitano le periferie del mondo.

+ Nazzareno, vescovo

(Testo tratto da: Nazzareno Marconi, Verso la Pasqua 2016)

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