Il gruppo di Storia dell’Educazione di Macerata, coordinato dai docenti Roberto Sani e Anna Ascenzi, vanta ora di un secondo importante riconoscimento dopo l’assegnazione nel febbraio scorso del Premio Internazionale «Cirse 2015» ottenuto dal dottore di ricerca Luca Montecchi per il volume «I contadini a scuola. La scuola rurale in Italia dall’Unità alla caduta del Fascismo».

Questa volta sono stati Elisabetta Patrizi, ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, e Luigiaurelio Pomante, assegnista di ricerca presso il medesimo Dipartimento, a ottenere il prestigioso «Premio Italiano di Pedagogia 2016», istituito dalla Società Italiana di Pedagogia Siped tre anni fa.

ElisabettaPatrizi

La Patrizi, classe 1979, è stata premiata per il volume in due tomi «Pastoralità ed educazione. L’episcopato di Agostino Valier nella Verona post-tridentina (1565-1606)», edito nel 2015 dalla FrancoAngeli di Milano all’interno della collana “Storia delle Istituzioni Educative e della Letteratura per l’Infanzia”. Secondo l’autorevole giuria del premio, composta da docenti ordinari legati al mondo della pedagogia, il lavoro della Patrizi, «colma una lacuna» esistente nella ricerca storiografica, offrendo una ricostruzione della vita, formazione ed azione pastorale-educativa di Agostino Valier, «uno dei protagonisti religiosi e culturali dell’Italia post-tridentina. Umanista, filosofo, visitatore apostolico e uomo di curia, Valier fu per più di quaranta anni vescovo di Verona (1565-1606), lasciandovi una impronta duratura, ancora però non adeguatamente lumeggiata in sede storiografica».

Pomante, invece, nato nel 1980, è stato premiato per il volume «Between History and Hstoriography: Research on Contemporary Italian University», edito dalla Eum di Macerata nel 2014 nella collana Biblioteca di «History of Education & Children’s Literature». Il lavoro dello studioso, che ha già pubblicato diversi contributi sulla storia dell’istruzione superiore e delle università in epoca moderna e contemporanea, ha ottenuto il riconoscimento per aver realizzato «un volume di sicuro pregio e originalità», che ha il merito di presentare «al lettore straniero e italiano un quadro articolato, aggiornato e ricco di dati» relativo all’Università italiana. «In modo intelligentemente critico e sempre corretto dall’apparato documentario, l’Autore del volume – si legge nella motivazione della giuria – illustra alcuni scenari della storia accademica italiana, mettendone in luce contraddizioni e peculiarità, ricondotte alla loro origine storica; dal ruolo delle università minori nell’Italia post-unitaria sino alle criticità insite nella singolarità italiana contemporanea del sistema di università telematiche, attentamente indagate».

La cerimonia di conferimento del premio si è tenuta lo scorso 1° aprile nella suggestiva e accogliente cornice dell’Aula Magna del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia.

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